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"Terraferma" il film di Crialese: proibito salvare la gente |
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Scritto da Enrico Peyretti |
Domenica 18 Settembre 2011 15:09 |
L'unica differenza tra la nostra Italia di oggi, di cui siamo tutti responsabili, e la Germania nazista, è che noi ora possiamo - perciò dobbiamo - gridare forte, come grida, col linguaggio proprio del cinema, questo film. Esso è più civile del Parlamento e di chi lo ha voluto composto così. E' più civile dell'insieme dei media e della critica intellettuale, morale, e politica. La legge del mare, che i pescatori dell'isola hanno nel sangue, obbliga a salvare ogni vita umana. La legge italiana lo vieta. Questa Italia, di cui siamo tutti responsabili, anche chi è contro il governo, è disumana. La disumanità infetta tutti. Ma chi conserva un cuore, nonostante contraddizioni e cadute, può liberare l'umanità da quella peste, solo se disobbedisce. La legge umana può essere obbedita solo delegittimando e disubbidendo attivamente alla legge della discriminazione selettiva delle vite. Il fenomeno delle migrazioni va affrontato in qualche modo politico, eccetto questo. I "volenterosi carnefici di Hitler", col loro silenzio, erano più scusabili di noi, che non rischiamo la vita come loro. Ma ci giochiamo la qualità umana, che è peggio.
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