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Solidarietà con la Comunità Senegalese

“Popolo di Firenze, hai tu la Pace?”
Nel 1962, con questa parole il presidente-poeta senegalese Léopold Sédar Senghor apriva, in Palazzo Vecchio, il suo stupendo indirizzo di saluto.
Senghor, invitato a Firenze dal sindaco Giorgio La Pira, esprimeva alla città e al mondo intero il Messaggio dell’Africa-madre dei continenti, connotata dalla volontà implacabile di respingere la barriera dell’assurdo per proclamare la sua fede nell’avvenire di un mondo riconciliato e universalmente fraterno.

“Firenze, hai tu la Pace? Rispondetemi secondo la tradizione negro-africana: - la pace, la pace soltanto - “.
Di fronte a queste parole, attraverso le quali Senghor coglieva la capacità storica (culturale e artistica) di Firenze, di conciliare Sogno e Ragione per la costruzione pacifica della “civiltà dell’universale” – ci chiediamo – come si pone oggi la città, come raccoglie dal suo passato migliore i valori di fraternità e di coesione sociale che le hanno permesso di superare l’usura e i limiti del tempo? Come rende oggi attuali il principio di dialogo, di giustizia, di pace?
Di fronte ai terribili fatti accaduti, esprimiamo il nostro profondo dolore e la nostra fraterna vicinanza a tutti i membri della Comunità senegalese.
Ci sentiamo peraltro fortemente sollecitati ad una presa di coscienza e ad un impegno nuovi, immersi in una realtà sociale divenuta per molti aspetti disarmonica e violenta che rischia di condurci verso un processo di disumanizzazione difficilmente reversibile.
Occorre una responsabilità e una spinta nuove, che sorgano dalla Società civile con la sua ricchezza interculturale e interreligiosa, solidarmente insieme alle Istituzioni pubbliche cittadine, alle scuole, ai mezzi d’informazione di massa, alla “buona politica”, … Una responsabilità e una spinta che favoriscano, ad ogni livello, la partecipazione, il confronto, la relazione, il dialogo tra tutti.
Vogliamo ringraziare la Comunità senegalese presente sul territorio, la quale contribuisce concretamente con il proprio lavoro al benessere materiale collettivo e offre attraverso le proprie radici culturali un apporto significativo per il comune bene della  famiglia umana.
Il Senegal è il Paese della “Teranga”, o dell’accoglienza. Simboleggiata dal leone, è essa la caratteristica principale di questo popolo straordinario: una intraducibile combinazione di accoglienza e ospitalità, forza e coraggio, orgoglio, dignità. Il Senegal è il Paese del Baobab, immenso albero dalle radici forti e possenti, che prendono nutrimento dalle profondità più calde della terra.
Ringraziamo infine, la Comunità senegalese per il modo responsabilmente civile e costruttivo, con cui ha reagito alla  violenza assurda con la quale alcuni suoi membri sono stati colpiti.

Fonte: Centro Internazionale Studenti G. La Pira