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La realtà del paese e il ruolo della FIOM

Il livello di scontro in atto nel Paese , si gioca tutto sulla questione del lavoro e del ruolo del Sindacato.

Il sindacato sta affrontando, la fase politica del dopo Berlusconi, con il padronato , a partire dalla FIAT che ha preteso la cancellazione del CCNL e l’estensione dell’accordo di Pomigliano a tutti gli 86.000 lavoratori del gruppo, e con il governo dei cosiddetti tecnici, che hanno fatto una manovra economica e politica regressiva, decisi a imprimere al Paese una svolta generale di contenuti retrivi sul lavoro ed il sociale, che va oltre i già gravi danni creati dai governi di Berlusconi . Ciò , anche a costo di radicalizzare lo scontro sociale, ma fidando comunque di portare il sindacato nonché la CGIL ,su posizioni e ruoli diversi da quelli esercitati negli ultimi 40 anni .

L’attacco viene fatto su due fronti:

- da una parte quello di annullare ogni conquista della stagione nata nel 1968 , che è andata avanti per circa 20 anni, con un declino crescente negli anni successivi, ma mantenendo comunque alcune importanti conquiste tra cui il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori ;

- dall’altra quello di cambiare completamente la natura del sindacato che fu dei “Consigli” negandogli ogni ruolo di protagonista attivo sia nel controllo e nella trasformazione delle strutture produttive, nonché quello di voler cercare di indirizzare e dirigere nei luoghi di lavoro, nei territori, nei settori, le finalità di uno sviluppo che non dovrebbe essere finalizzato al solo profitto , ma alle esigenze collettive di chi lavora della loro salute e dell’ambiente, dei beni comuni dei lavoratori e cittadini.

Il confronto che si è aperto tra il nuovo governo, le Associazioni dei datori di lavoro e le OO.SS. dei lavoratori sul programma di governo che ha un’impronta di classe, tutta finalizzata al peggioramento delle condizioni dei pensionati, di chi lavoro, è un’impresa ardua non soltanto perché il governo viene ritenuto dalla maggioranza delle forze parlamentare l’ultima spiaggia prima del Crak finale dell’Italia, ma anche perché siamo in presenza di un’impostazione ideologica liberista dettata dalla BCE , che limita l’autonomia e che avviene in presenza di un attacco intrecciato tra le forze economiste padronali e la compagine di governo. Essi non solo rifiutano ogni controllo sociale sulle proprie scelte , ma decidono di “concerto” in termini sempre più agendo in modo unilaterale , di andare avanti anche con la controriforma del mercato del lavoro togliendo quel poco di tutele rimaste a chi lavora ,tra cui appunto, l’art. 18 senza niente dare ai precari.

In questo contesto, per il governo ed il padronato, l’obiettivo principale diventa l’isolamento della FIOM CGIL .

Il blocco padronale e di governo in atto, sanno che nel nostro Paese esiste un problema di salari bassi e pensioni basse, sanno che continuare a ridurre ulteriormente il potere d’acquisto, significa recessione e più disoccupazione (altro che crescita) … sanno che togliere il contratto nazionale a favore di quello decentrato non allarga la possibilità di incrementare i salari e la produzione … Sanno che le imprese ed il sistema economico non può continuare la ricerca della propria competitività con un ulteriore abbassamento dei salari e dei diritti… ma hanno un obbiettivo politico: quello di distruggere l’anomalia Italina di un sindacato che ancora cerca di proteggere i diritti dei lavoratori. In quest’ambito, è la FIOM che per loro deve essere sconfitta !

La verità sta ancora una volta nel fatto che la ripresa della crescita e dell’accumulazione che il governo assieme alla Confindustria paventa , non si basa certo su investimenti mirati all’innovazione della qualità dei prodotti e dei processi… no, essi non vogliono rischiare i propri capitali preferendo tenerli nelle attività speculative e di rendita….Essi puntano alla frantumazione continua dei processi lavorativi e sull’aumento della produttività per unità lavorativa, con gli effetti che ogni sindacalista dovrebbe conoscere : peggioramento delle condizioni di lavoro; orari di lavoro più lunghi e ridimensionamento degli organici; peggioramento delle condizioni di reddito; disastri .ambientali, più morti ed insicurezza sul lavoro.

In questo quadro è la FIOM CGIL che non demorde, che sa che la realtà che dobbiamo affrontare non riguarda aspetti da poco…che dopo la manovra del governo, ci sarà la questioni della riforma del “mercato del lavoro” della contrattazione, con situazioni concrete che riguardano la distruzione dei diritti di chi lavora, una qualità della sviluppo economico produttiva del nostro Paese, che sarà sempre più distorta e con ricadute negative che riguardano una grande maggioranza di popolazione .

Serve una svolta Sindacale! Ma quale?

Non certo quella della manifestazione unitaria (CGIL CISL UIL con 3 ore di sciopero) .

Oggi si tratta soprattutto di vedere se siamo in grado di affrontare l’emergenza contro il lavoro, la democrazia ed i diritti in atto, dando risposte paganti a quella parte di lavoratori e di pensionati che in questi anni sono diventati sempre più poveri, mentre chi ha proprietà, fabbriche , capitali e rendite speculative, e ricchezze della casta di governo , li ha fatti fruttare diventando sempre più ricchi. Ciò può e deve essere fatto è seguire l’esempio della FIOM ! SOSTENIAMO CON FORZA LA FIOM !

Umberto Franchi – Lucca 15 dicembre 2011