• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Alla crisi risposta montana non montiana

Di fronte alla crisi imperversante rifletto che la risposta montiana naviga nelle stesse acque finanziarie che l’hanno prodotta. È il tentativo di ripristinare il sistema andato in tilt, e non solo in Italia, ma in Europa, se non nel mondo.
Una risposta che addirittura confesso non so giudicare tecnicamente, visti i risultati finora non raggiunti e le diatribe tra dottrinari di filosofie economiche che ne contestano la strategia. Io invero mi pongo su un livello diverso. Parto da un interrogativo di fondo. Ma a me questo sistema piace? La risposta è sicura ed è no. Io non vivo bene in questo mondo. Mi spaventa che i miei figli, ed ormai anche un nipote, siano destinati a viverci. Un mondo dove la realizzazione personale di fatto è resa impossibile da miti che ci hanno completamente soggiogato e traviato, in primis il denaro come misura della felicità.  
Tanto da pensare: perché non cogliere l’occasione della crisi per riconvertirci a partire dal personale, dal quotitidiano, dalla piccola comunità? Io vivo sulle Apuane, un territorio ricchissimo ed in questo sistema invece, con grande paradosso, poverissimo. Un mio amico in una sorta di svestizione francescana ha abbandonato gli abiti mentali ed ideologici di una formazione politica che appartiene ad una intera generazione e da alcuni anni propugna una riconversione economica di base partendo dalla riappropriazione del territorio e delle sue ricchezze, dei suoi beni comuni.
Certo, parlando al fondo di richiamo alla civiltà contadina rischia le accuse di millenarismo e di visionarità, ma in effetti indica una strada, forse l’unica per cambiare le cose. La strada di un’altra economia, di un altro sistema. Una scelta di coraggio, che coinvolge direttamente la persona e l’individuo, noi stessi, e non sogna e non aspetta mitiche rivolte di popolo per la sua attuazione. Io sono convinto che questa sia la rivoluzione culturale di cui l’intero mondo ha bisogno.
Una risposta non montiana, ma montana, e la differenza, al di là del gioco sulla parola,  penso sia davvero profonda, di sostanza.