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Mussalaha: riconciliazione per la Siria

È partita da Vicenza, la città più militarizzata d'Italia e si estenderà nei prossimi giorni anche a Trieste, un'iniziativa di sostegno alla Riconciliazione in Siria. Un percorso definito in arabo Mussalaha, che nasce dalla gente ed è basato sul ripudio della guerra interna, come di quella che viene dall'estero. L'iniziativa è stata presentata al Concerto per la Pace / Koncert za Mir di Zgonik / Sgonico (Trieste) lo scorso weekend, ed è frutto del Convegno sul Centro di Prevenzione dei Conflitti e la Formazione dei Corpi civili di pace, promosso a fianco della basa americana Dal Molin da SIamo Vicenza e IPRI - Rete CCP, con contributi di Operazione Colomba, Comunità di Sant'Egidio e Tavolo Interventi Civili di Pace.
In seguito alla riflessione sulla situazione è maturata in quella sede, la scelta di supportare quanti cercano di affrontare col negoziato la guerra civile in corso, che scardina l'antico e fragile equilibrio di convivenza tra comunità culture e religioni della Siria.
Mussalaha / Riconciliazione è una necessità di mediazione nata spontaneamente nelle Comunità locali - col supporto di religiosi cristiani e musulmani - rispettosa di tutte le etnie e volta a placare il livello dello scontro, permettere la liberazione degli ostaggi, ottenere lo sfollamento delle zone minacciate dai combattimenti e realizzare piccoli, ma assai significativi accordi di tregua.
A sostegno degli sforzi di trasformazione del conflitto profusi dai nonviolenti siriani e per entrare, seppur minimamente in empatia con la loro sofferenza, si propone a tutte e tutti di praticare uno o più giorni di digiuno "a staffetta", ovunque possibile, per chiedere pubblicamente:
- che tutti i Cittadini e in particolare il Movimento per la pace e la nonviolenza si uniscano nel sostegno a Mussalaha, progetto di Riconciliazione dal basso, e a quanti in Siria operano per la pace;
- che l’Italia assuma un ruolo di dialogo ed impegno attivo per la costruzione di trattative di pace e giustizia;
- il blocco di qualsiasi intervento esterno dichiarato o mascherato, sia in forma d'ingerenza umanitaria che di no-fly-zone;
- lo stop a tutte le forniture di armi alle parti in combattimento;
- un vero cessate il fuoco a l'apertura di corridoi umanitari concordati con le autorità siriane, tanto più la vigilia del 21 settembre Giornata delle Nazioni Unite per il cessate-il-fuoco (ceasefire);
- il coinvolgimento di tutte le realtà disponibili al dialogo per un negoziato autentico che ponga fine alle violenze e alla guerra.
Per comunicare la propria adesione (nome, cognome, comtatto) e il o i giorni di partecipazione al digiuno, si chiede di scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Le adesioni verranno pubblicate sul sito internet www.reteccp.org.

Fonte: Newsletter Nessi