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Comitato 366 - il manifesto: "Siamo onde dello stesso mare..."

La tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, una delle tante che si sono verificate in questi anni nel Mediterraneo, di cui molto spesso o non sappiamo niente o le ascoltiamo con indifferenza, ha indotto alcune associazioni della provincia ad interrogarsi sui fenomeni migratori e sull'atteggiamento che, come paesi occidentali, assumiamo dinanzi a tali esodi.

I volti e le storie di quelle vittime richiamano le disuguaglianze sulle quali abbiamo costruito il nostro sistema occidentale, che confinano i ¾ della popolazione del mondo alla fame o a vivere in situazioni di conflitto, spesso alimentate dalle nostre industrie di armi.

Quei morti, spesso senza nome, e il viaggio che intraprendono per fuggire dai loro paesi non possono non essere che un urlo di vergogna contro tutte quelle leggi che in questi anni abbiamo adottato, ultima delle quali la Bossi-Fini, non per risolvere il dramma di quei migranti, ma semplicemente per rinchiudere i nostri paesi in fortini, che pensiamo assediati, illudendoci che solo politiche di respingimento possano evitare di essere l'approdo di quanti fuggono dalla povertà, dalla fame e dalle guerre.

Rifiutiamo la logica di una politica capace solo di amplificare le paure delle nostre pance e dei nostri istinti più bui, senza invece essere essa lo strumento per dare una dimensione a quelle paure e a quei disagi.

In tale prospettiva, ad un mese dalla tragedia di Lampedusa, quelle 366 vittime ci urlano di abrogare la legge Bossi-Fini, che è l'espressione di una cultura finalizzata a vedere nel migrante, che fugge dal proprio paese per cercare asilo in un altro, un nemico, nei confronti del quale quindi si devono adottare solo e soltanto politiche repressive.

Aver configurato l'immigrazione clandestina come reato penale, il perseguire quanti si adoperano per aiutare i “barconi” in difficoltà, è solo la punta estrema di una normativa che non tiene conto delle motivazioni di quei viaggi ed è incapace di esprimere azioni inclusive nei confronti dei richiedenti asilo.

Assumere il problema delle disuguaglianze comporta necessariamente sottolineare come abbiamo costruito un modello nel quale le merci possono viaggiare liberamente, senza nessuna limitazione, mentre ciò alle persone non è concesso, proprio perché, nella nostra visione consumistica e capitalistica le merci hanno più valore delle donne e degli uomini.

Riteniamo ciò assurdo e affermiamo con forza l'inutilità delle frontiere e la necessità che vi sia una libera circolazione delle persone.

Per questo motivo, nella consapevolezza che solo politiche inclusive, possano creare relazioni, anche sicure, nelle nostre città, e che, pertanto, sia necessaria un'azione politica e culturale che vada in tale direzione, abbiamo deciso di costituire una rete, che in ricordo di quelle vittime abbiamo chiamato “Comitato 366 – umanità itinerante”, costituita da associazioni e singole persone, con l'impegno di dare vita ad un percorso di iniziative ed eventi che viaggino nella nostra provincia, facendoci comprendere che dietro al migrante c'è un volto di donna o uomo, una storia che, non solo può essere una risorsa, ma che sicuramente è una ricchezza sulla quale costruire relazioni inclusive.

Ma prerequisito di tutto questo, per iniziare a riaffermare una cultura dell'accoglienza e dell'inclusione, a tutti i livelli e nei confronti di tutte le persone, riteniamo indispensabile chiedere con forza l'abolizione della legge Bossi-Fini, appello al quale chiediamo che aderiscano tutte le forze politiche democratiche, singole persone, ma anche i Consigli Comunali della Provincia, perché l'inclusione e l'accoglienza si inizia a costruire anche dal livello locale.

Comitato 366 – Umanità Itinerante

Massa, 30 ottobre 2013

Adesioni al 30 ottobre 2013:

  • Accademia Apuana della Pace

  • ARCI – Comitato Massa-Carrara

  • Associazione Volontari Ascolto e Accoglienza

  • Azione Cattolica Diocesana

  • Bottega Arcobaleno di Pontremoli

  • Caritas Diocesana

  • Circolo Edoardo Bassignani, Archivi della Resistenza di Fosdinovo

  • Emergency Massa-Carrara

  • La Pietra vivente

  • Legambiente Massa-Carrara