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Impedire un’ulteriore strage a Kobane, disarmare l’Isis, salvare le vite della popolazione assediata: l'ONU si attivi immediatamente |
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Scritto da Rete della Pace |
Venerdì 10 Ottobre 2014 07:10 |
L'esperienza di autogestione curda della provincia di Rojava è un’importante e significativa esperienza di convivenza tra le diverse comunità siriane, alternativa alla dittatura del regime di Bashar Al Assad, alternativa al jiahdismo islamico, orientata a ricostruire una Siria democratica, multietnica e pluriculturale. Un progetto di società che nulla ha a che vedere con quanto sta infiammando l'intera regione, in preda ad un delirio di alleanze, di milizie e di piani militari che producono solo massacri e strategie incomprensibili e ciniche. Ciò che sta avvenendo al confine tra Turchia e Siria, la conquista di Kobane, enclave Curda circondata dalle milizie dell'Isis, è l'ennesimo esempio del fallimento della politica della guerra giusta, della delega alle armi, della rinuncia ad agire sulla strada del diritto e del negoziato, dell'assoluta necessità del ruolo e dell'applicazione del sistema di diritto delle Nazioni Unite. Gli stessi governi che ieri hanno favorito l'azione distruttrice e omicida dell'Isis sono oggi divisi ma ugualmente responsabili delle morti e dei massacri in atto. L'Isis deve essere isolato e disarmato, attraverso il blocco dei finanziamenti che riceve da paesi che hanno interesse a mantenere il caos geo-politico nella regione o modificarne gli equilibri a loro vantaggio. L'unica vera soluzione è quella di fermare l'uso delle armi, condannare chi viola leggi e diritto internazionale, e chi fa violenza su uomini e donne. Ieri gli Yazidi oggi i Curdi, domani a chi ?
La soluzione di questa drammatica situazione non è facile, ma necessariamente deve essere politica, sotto l'egida dell'ONU. Di una cosa siamo certi: le troppe armi presenti allontanano la pacificazione. Il disarmo delle milizie e dei paesi belligeranti deve essere un obiettivo prioritario. L'urgenza assoluta oggi è la salvezza delle popolazioni, vittime designate. Perugia, 9 ottobre 2014 La Rete della Pace @mail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Rete della Pace ACLI, ADL, AGESCI, ANSPS, Associazione di Cooperazione e di Solidarietà Internazionale AOI, Archivio Disarmo, ARCI, Arci Bassa Val di Cecina, Arci Verona, ARCS, ASC, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la Pace di Modena, Associazione per la Pace Nazionale, AssoPacePalestina, AUSER Nazionale, CGIL Nazionale, CGIL Verona, CNCA, Comunità araba siriana in Umbria, Comunità Palestinese, Coordinamento Comasco per la Pace, Coordinamento per la Pace in Comune Milano, Encuentrarte, Fiom Cgil, Focsiv, Fondazione Angelo Frammartino Onlus, Fondazione culturale responsabilità Etica, IPRI - Rete CCP, Ipsia, Lega per i Diritti dei Popoli, Legambiente, Link2007 Cooperazione in Rete, Link - Coordinamento Universitario, Lunaria, Mezza Luna Rossa palestinese, MIR, Movimento europeo, Movimento non violento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo onlus, Peacewaves, Piattaforma ong MO, Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza, Rete della pace umbra, Tavola della Pace Valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola Sarda della Pace, Tavola della Pace di Bergamo, U.S. ACLI, UDS, UDU, Uisp, Un ponte per…, Ventiquattro marzo Onlus. |