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Romagnano - a scuola per confrontare modelli di città

Sabato 18 ottobre, all'Istituto Comprensivo Massa 6 di Romagnano, nell'ambito del Convegno "Periferie al centro - Esperienze e progetti per far vivere un quartiere", promosso da AadP e da una rete di Associazioni, si è aperta una interessante riflessione intorno ad alcune tematiche di fondo.

Il primo dei relatori, Nicola Solimano, Coordinatore delle attività della Fondazione Michelucci di Firenze, ha indicato come presupposto indispensabile il riflettere sulla nostra idea di periferia e di città, in un contesto di continui e profondi mutamenti urbanistici, amministrativi, socio-culturali, perché da ciò derivano le azioni e i progetti di intervento. Il secondo ospite, Renato Bergamin, Direttore della Fondazione Cascina Roccafranca di Torino, ha illustrato l'interessante esperienza che da sette anni si è sviluppata nel Quartiere Mirafiori attraverso un intelligente uso di fondi europei ed una proficua collaborazione tra Comune e soggetti privati: un modello di gestione flessibile e partecipata in cui centrale è la promozione di forme di cittadinanza attiva e di autosostenibilità economica.

Non esistono certo modelli universali esportabili: ogni territorio ha le sue specificità e le sue criticità; siamo anche tutti consapevoli delle ristrettezze economiche imposte dalla prolungata crisi. Il Sindaco Alessandro Volpi e l'Assessore al Bilancio e al Patrimonio Giovanni Rutili, che hanno voluto essere presenti all'evento, hanno richiamato dunque all'attenzione il dato di realtà di una Amministrazione che sente di dover prioritariamente affrontare il problema del dissesto idro-geologico e dell'emergenza abitativa, a fronte dell'annuale incertezza di risorse su cui può contare. Rutili ha anche voluto ricordare come il Comune, pur con passi lenti, si mostri tuttavia sensibile a dare riposta alla esigenza di spazi pubblici e alla salvaguardia di quelli esistenti (ivi incluso il locale del Centro di Aggregazione di Castagnara).

Approcci dunque inconciliabili? Auspichiamo che non sia così. Il dibattito, che non poteva certo essere approfondito nel breve arco di un pomeriggio, ha fatto piuttosto emergere la complessità di una problematica che chiede studio, confronto, pluralità di interventi. Possono forse essere scissi ed affrontati separatamente temi quali l'assetto urbanistico, la sicurezza del territorio, la vivibilità di una citta che si riscopra spazio sociale e luogo di incontri e relazioni significative? La loro interconnessione è stata riconosciuta da tutti gli intervenuti.

A nostro avviso non è possibile porre in secondo piano le criticità sociali del territorio ed aspettare che a loro volta queste diventino emergenze (anche se i fatti dello scorso Natale ci dicono che siamo già in emergenza).

La soluzione può venire perciò solo da progetti articolati e diversificati, prodotti dalla sinergia dell'Amministrazione, delle Associazioni, dei cittadini: una città da ricostruire insieme, con una discussione dialettica capace di generare non sterile antagonismo, ma piuttosto una cooperazione aperta e fattiva.


Periferie al centro 2014: alcune fotografie delle iniziative