• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Verbale assemblea AAdP del 05.03.2016

Alla presenza di 2 singole persone e dei rappresentanti di 8 associazioni, si è svolta, il giorno 5 marzo 2016, dalle 16 alle 18.30, presso l'ARCI di Carrara, l'Assemblea Annuale dell'Accademia Apuana della Pace prevista dallo statuto.

Associazioni presenti: Maria Stella Buratti, portavoce dell'AAdP, ARCI Massa Carrara (Barbara Monaco, Matteo Bartolini), Associazione Volontari Ascolto e Accoglienza di Massa (Gino Buratti), Emergency Gruppo di Massa Carrara (Adriana Riccardi), Legambiente Massa Montignoso (Paolo Panni), ANPI Massa Carrara (Nino Ianni), Azione cattolica Diocesana (Marco Leorin, Luca Bontempi, Marco Gervastri), Bottega Arcobaleno di Pontremoli (Severino Filippi), Periferie al Centro (Luca Marzario, Marina Amadei), Circolo l’Incontro (Roberto Faina)

Presenti inoltre: Gino Paolini, Almo Puntoni (Direttore Caritas).

Fanno pervenire i propri saluti e la giustificazione per l'assenza: le Associazioni Mondo Solidale (Ida Tesconi), La pietra vivente (Enrica Medici), Dal libro alla solidarietà (Angela Colonnata),  Legambiente Carrara (Antonella Cappé), Dilia e Roberto Figoli (PaC).

La portavoce Maria Stella Buratti propone che si proceda subito all'approvazione del bilancio 2015, per poi entrare in merito ai contenuti e alle linee programmatiche per il nuovo anno. L'Assemblea approva.

1. Illustrazione e approvazione del bilancio 2015

Luca Marzario, in qualità di tesoriere, illustra le principali voci di spesa e di entrata dell'anno.

La maggior parte delle uscite riguarda le iniziative estive di "Periferie al centro” e quelle attuate a dicembre per la Festa della Toscana 2015 (in appoggio alla Civil Card), nonché alcuni rimborsi spese per i relatori che AAdP ha invitato durante lo scorso anno. Le principali entrate derivano dai fondi raccolti con la vendita dei biglietti della lotteria omonima e dal contributo del Comune di Massa per la realizzazione del progetto “Periferie al centro 2014”, pervenuto solo nel febbraio 2015.

Nel corso di quest'anno, non è escluso un contributo, non ancora quantificabile, da parte del Comune per le iniziative attuate per la Festa della Toscana 2015.

Dato il successo della precedente edizione della lotteria e l'assenza di altre forme di autofinanziamento significativo, il senato si orienta a riproporre la raccolta fondi tramite una nuova edizione della lotteria (l'estrazione potrebbe avvenire il 21 giugno, data di nascita di AAdP) e a ricordare alle Associazioni il versamento della quota di adesione annuale.

Non essendovi osservazioni, il bilancio viene messo in votazione dall'Assemblea, che lo approva all'unanimità dei presenti. Copia del bilancio approvato viene allegata al presente verbale

2. Relazione della Portavoce e dibattito

La portavoce Maria Stella Buratti, nella sua relazione introduttiva, illustra le numerose attività svolte nel 2015, sottolineando come l'impegno di AAdP, anche in quest'ultimo anno, abbia continuato ad essere  quello di promuovere le periferie, difendere i diritti degli ultimi (perché non  c'è pace senza giustizia), ma anche richiamare l'opinione pubblica ad andare oltre i luoghi comuni, a tenere aperti gli interrogativi sui grandi conflitti che travagliano questo tempo, a non prendere per buone risposte prefabbricate e omologate, a non arroccarsi su posizioni integraliste e razziste. Particolarmente preziosi il Notiziario settimanale e il sito (anche se occorre potenziare il lavoro del gruppo redazionale da poco costituito).

Come proseguire? Una priorità, nel clima di guerra che si respira, è senz'altro quella di dare ampio spazio ai temi della pace, della nonviolenza, del disarmo. Un altro impegno, a suo avviso, è quello di non abbandonare alcuni ambiti di impegno (Castagnara, Sinti, sensibilizzazione migranti/comunità etniche) ma, piuttosto, modificare il tipo di presenza, passando da protagonisti-organizzatori a accompagnatori-facilitatori.

La portavoce indica poi alcune questioni aperte, che concernono i rapporti tra le Associazioni e l'Accademia da un lato, tra l'Accademia e il territorio e tra l'Accademia e l'Amministrazione dall'altro.

Conclude infine osservando come, in quest'ultimo anno, la maggior presenza di Associazioni tra loro molto diverse abbia creato maggiori occasioni di dibattito interno, ma sottolinea anche come tale aspetto resti indubbiamente la caratteristica peculiare di AAdP e la sua ricchezza, a dimostrare che la pace si può costruire solo insieme, armonizzando e non annullando le diversità.

La portavoce invita tutti i partecipanti a partecipare al dibattito, intervenendo sia sui temi generali,

sia sulle questioni aperte, sia su eventuali proposte operative.

Di seguito gli interventi.

  • Luca Marzario invita a cercare un di più di creatività anche promuovendo iniziative di maggior impatto emotivo e sottolinea la positività dell'esperienza di Castagnara, il cui modello potrebbe essere esteso in altri territori o ad altre situazioni.
  • Barbara Monaco osserva che, se AAdP è una rete di Associazioni, ogni Associazione dovrebbe esprimere un maggior contributo di idee, ed in tal mondo l'Accademia si porrebbe con maggiore autorevolezza anche nel dialogo con l'Amministrazione.
  • Nino Ianni richiama alcuni obiettivi, quali la pace e l'immigrazione, comuni a tutte le Associazioni (anche se poi su singoli aspetti le visioni possono non coincidere), e l'importanza di continuare a stimolare l'Amministrazione su questi temi. Segnala poi due prossime iniziative su disarmo e pace (il 12 a Tirrenia, il18 a Firenze).
  • Gino Buratti indica tre temi fondamentali e interconnessi intorno a cui veicolare, pur con difficoltà, un pensiero “altro” e alternativo: pace/guerra – migranti - sfruttamento (delle cose, dell'ambiente, delle persone). Quale il ruolo di AAdP? A suo avviso non basta la pratica di esperienze di solidarietà a spostare le politiche, ma occorre coniugare tali prassi con la capacità di fare cultura e politica. Il tempo potrebbe essere maturo per fare questo passo. Ma esso sarà possibile solo se le Associazioni si sentiranno parte più attiva della rete e vorranno rendersi più presenti nei territori come facilitatori.
  • Matteo Bartolini pensa che AAdP debba essere un luogo di formazione ed autoformazione, di elaborazione di pensiero, particolarmente necessari in un momento in cui, da un lato, ciò che manca è proprio un terreno di discussione (e ciò vale dappertutto, nel rapporto con gli EE.LL. come sul terreno della pace), dall'altro, la frammentazione produce sempre più la ricerca di risposte particolari e non globali. A suo avviso il sito e il Notiziario colgono già questo aspetto, che dovrebbe però tradursi in azioni concrete; una proposta ad es. può essere quella di calendarizzare, ogni 2-3 mesi, un incontro di riflessione/formazione sulle tematiche che nessun altro oggi affronta; in tal modo le singoli iniziative locali saranno il naturale risultato del percorso intrapreso.
  • Severino Filippi richiama alcuni articoli del Manifesto fondativo e dello Statuto di AAdP per ribadire che essa è principalmente una rete di Associazioni e di cittadini; tale dato non esclude tuttavia che talvolta l'Accademia possa svolgere anche una funzione di supplenza alle carenze di un territorio. Il problema non è questo. Il problema nasce perché le Associazioni non hanno sentito l'Accademia come un luogo loro e si è verificato uno scollamento: occorre perciò riprendere il lavoro di rete per essere autorevole punto di riferimento. Quanto all'assenza dei pacifisti, forse è più questione di poca visibilità: forse stanno facendo accoglienza e non hanno perciò tempo di risponderci...
  • Marco Leorin ricorda l'origine del nome: un'Accademia che vuole formare coscienze di pace in antitesi alle Accademie militari. Auspica perciò che AAdP potenzi il cammino culturale di formazione, riflessione, confronto, attraverso iniziative e dibattiti pubblici. Le iniziative di PaC si collocano su un piano diverso, più operativo, quotidiano, in cui la coscienza di pace si fa prassi: le Associazioni in questo ambito potrebbero essere maggiormente valorizzate e impegnate, perché il senato non imploda sotto il peso degli impegni. Ritiene infine che il rapporto con le Istituzioni debba restare aperto (pur interrogandosi sul come).
  • Gino Buratti a tale riguardo ricorda, con un breve inciso, il precedente cammino di AAdP (corsi sulla gestione del conflitto, rete di scuole della pace, riflessione sulle periferie) e apprezza l'odierno coinvolgimento di Associazioni presenti al momento della fondazione (vedi AC e ARCI) che poi invece avevano ridotto la partecipazione.
  • Luca Marzario chiede di nuovo la parola solo per sottolineare come proprio il “senatore” dovrebbe esercitare la funzione di tramite tra l'Accademia e l'Associazione di appartenenza.
  • Roberto Faina concorda su quanto è già stato detto in ordine alla formazione e all'interazione tra AAdP e Associazioni.  Propone di fare un programma annuale di iniziative  formative di pace perché, nel dilagare incontrastato di un pensiero conformista, questo è il compito che l'Accademia deve svolgere: dunque l'impegno prioritario è trovare vecchie e nuove forme di comunicazione per parlare alla città. E' però importante anche darsi degli obiettivi concreti minimi: uno di questi è l'impegno per il Consigliere aggiunto; a tale riguardo sottolinea l'importanza della mediazione di Nicola Cavazzuti nel Consiglio comunale; figure del genere potrebbero essere individuate anche all'interno di altre Amministrazioni.
  • Luca Bontempi ricorda come il rapporto con le Associazioni sia stato sempre difficile, ma non sia mai venuto meno. Auspica che AAdp riprenda un cammino strutturato di formazione che coinvolga più persone possibile sottraendole al potere omologante dei media e del pensiero acritico: può trattarsi di incontri seminariali o di una vera scuola, a condizione che le Associazioni garantiscano la partecipazioni di alcuni loro membri. Invita anche ad una presa di posizione veloce e chiara sulla guerra in Libia, per rendere esplicite le ragioni di un NO.
  • Adriana Riccardi ricorda che la propria Associazione  - che ora sta venendo fuori da una fase difficile - in passato ha sempre condiviso con l'Accademia tutte le proprie iniziative tranne quelle finalizzate alla raccolta di fondi. E' importante che ogni Associazione, sui singoli temi, possa individuare quale apporto può dare, quale sensibilità può esprimere, quale punto di vista peculiare può proporre. La sfida odierna è quella di trovare questo equilibrio tra Accademia e Associazioni.
  • Paolo Panni concorda sulla necessità di costruire insieme un calendario di proposte che tenga conto degli impegni delle singole Associazioni, ma raccomanda anche una “periodicità sostenibile” delle iniziative di formazione (nessuno potrebbe reggere un impegno mensile...). Condivide anche le considerazioni di Adriana e la necessità di obiettivi minimi concreti indicata da Roberto (così è stata l'esperienza concreta e tangibile di Castagnara). Sarebbe anche interessante trovare punti di riferimento all'interno di altre Amministrazioni.
  • Marina Amadei, condividendo molti dei pareri espressi, auspica che Accademia continui a portare avanti sia esperienze di formazione che piccole esperienze locali concrete: a suo avviso è necessario continuare a percorrere entrambe le strade.
  • Gino Paolini apprezza l'autocritica ma esorta a vigilare perché non sfoci in atteggiamenti depressivi. E' importante porre sempre al centro le relazioni umane e coltivare il desiderio di incontrarci. Ricorda poi come nella vicina La Spezia siano state sporte denunce per la vendita di armi all'Arabia Saudita e... (mi sono persa il resto per una telefonata...)
  • Almo Puntoni sottolinea l'importanza che l'AAdP ci sia, per “fare resistenza” e invita a non mollare solo perché le onde si fanno grosse. Condivide in particolare la necessità che l'Accademia svolga un ruolo formativo e invita a riflettere come rendersi presente nelle scuole, tenendo conto quanto il mondo giovanile sia oggi lontanissimo e impermeabile a certe tematiche. Occorre non smettere di cercare strade per aprire interrogativi e diffondere la cultura della pace, che oggi appare riservata a pochi intimi.
  • Marco Gervastri, portando i saluti dell'Azione Cattolica, si associa a quanto espresso da Almo: l'AAdP è oggi indispensabile.
  • Matteo Bartolini invita, in chiusura, a considerare la possibilità di una presenza a “Convivere”, che quest'anno affronterà il tema delle “frontiere”, e suggerisce la possibilità di presentare di nuovo un progetto alla Fondazione della CRC (il bando scade però alla metà di questo mese).

Esaurito il dibattito, la Portavoce ringrazia i presenti e si impegna a trasmettere a tutti il verbale della Assemblea, perché le Associazioni possano riprendere la discussione al proprio interno ed il senato cerchi di vedere come assumere gli orientamenti espressi nel dibattito odierno.

Carrara, 5 marzo 2016

La portavoce di AAdP