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Sul 22 marzo a Bruxelles: la violenza non regna |
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Scritto da Enrico Peyretti |
Mercoledì 23 Marzo 2016 13:04 |
La filosofia dell'uomo occidentale, oggi globalizzata, è duplice: 1 - “Homo homini lupus”: l'uomo per natura vuole sopraffare l'altro. Solo la violenza maggiore raffinata e astuta del domatore (lo Stato) ferma o frena la violenza delle belve (i cittadini). La violenza regna in ogni caso, anche quando mette pace imperiale. 2 - “L'essere umano ha dignità e diritti inviolabili”. Come difenderli dalle violazioni? 2/1 - Con la violenza “giusta”, che è pure una violazione. La violenza regna in ogni caso, anche quando fa “giustizia”. 2/2 - Con la coscienza e cultura sociale della uguaglianza di valore di tutti, espressa nella “regola d'oro” universalmente nota, in decine di formulazioni dell'unico significato: “Tratta gli altri come vorresti essere trattato tu”. Cioè, la dignità e inviolabilità altrui è uguale alla mia, è fondamento della mia, è verifica della mia. La mia sopraffazione su altri nega la mia dignità e valore, che invece non sono negati dalla sopraffazione altrui da me patita ma non subita. Il valore della vittima è limpido, quello del carnefice è oscurato. Questa coscienza e cultura è la più vera difesa, preventiva e successiva, della vittima di violenza; è la forza nonviolenta, è il satyagraha gandhiano, forza della verità umana. È prevenzione e riparazione della violenza. Perciò la violenza non regna, e può essere detronizzata per procedere verso una pace giusta e nonviolenta. Tutte le culture umane hanno questa possibilità, se elaborano, nell'aiuto reciproco, gli elementi pacifici che tutte contengono. |