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Basta morti nel settore del marmo a Massa Carrara |
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Scritto da Accademia Apuana della Pace |
Mercoledì 11 Maggio 2016 12:19 |
Dopo le due vittime di quindici giorni fa in cava, un'altra morte nella filiera del marmo. Non è né destino, né casualità... Il lavoro in cava, così come quello della segagione, è cambiato, gli interessi in gioco sono aumentati... e tutto, dai tempi ai modi dell'escavazione e della lavorazione vengono sacrificati per aumentare in misura esponenziale la produzione. L'utilizzo di macchine sempre più potenti e di tempi di lavoro sempre più incalzanti aumentano i fattori di rischio di un lavoro già di per sé altamente pericoloso, così come aumentano la quantità di detriti utili e di scarti. Non è accettabile ed è immorale il sacrificio di vite umane sull'altare del profitto e del capitale. Tutte queste morti sono un monito per gli imprenditori di trovare forme e modi di lavoro che pongano al primo posto la sicurezza di chi lavora. Tutte queste morti chiedono alla politica e alle istituzioni di stabilire regole di lavoro e quantità di escavazione che rendano sicuro il lavoro e tutelino l'ambiente. Tutte queste morti ci dicono che non è pensabile oltre una certa età lavorare ancora in cava o comunque svolgere attività lavorative pericolose: è necessario quindi prevedere per tali lavoratori forme diverse di pensionamento, così come è previsto per chi lavora in miniera. L'Accademia Apuana della Pace è vicina al dolore dei familiari e dei lavoratori del comparto del marmo. Di nuovo chiede con forza che si ponga fine a questo stillicidio di morti e di incidenti, intervenendo con la massima urgenza... perché di emergenza ora si tratta! Accademia Apuana della Pace |