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Aleppo e le ambigue ipocrisie dell'occidente

Pubblichiamo il comunicato stampa dell'Accademia Apuana della Pace del 20 dicembre in merito al dramma che si sta consumando ad Aleppo, nell'indifferenza totale.

Dinanzi al dramma di Aleppo emergono tutte le contraddizioni, le ambiguità e le ipocrisie delle società occidentali.

Come dice il Movimento Nonviolento quella siriana è "E’ una guerra sporca, sporca come tutte le guerre. Nasce con la risposta violenta del regime familiare di Assad alla “primavera araba” siriana, alla richiesta popolare e pacifica di più diritti e più democrazia, soffocata nel sangue dal regime fin dal marzo del 2011 e repressa con la tortura sistematica degli oppositori, come denuncia anche il Syrian Nonviolence Movement. Continua con la nascita dell’”esercito libero siriano” che risponde alla violenza del regime organizzando la contro-violenza armata, e poi con il radicamento delle milizie fondamentaliste, anche internazionali, che cercano di egemonizzare l’opposizione al regime. Si aggiungono – dall’altro lato – il sostegno militare russo e iraniano ad Assad e l’arrivo di armi, tante armi, a tutte le parti in guerra. Armi russe al regime, armi USA nelle mani di ribelli e terroristi. Armi italiane finite probabilmente da entrambi le parti in conflitto, visto che il nostro Paese, fino al 2011, è stato il principale fornitore di armi nell’Unione Europea al governo siriano."

Una tragedia, come in tutte le guerre, nella quale si dispiegano tutti gli imperialismi, rispetto ai quali la guerra è funzionale: quello americano di sostegno alle milizie anti Assad, quello russo di sostegno ad Assad, quello dell'Isis di conquista del medio oriente, quello Turco di annientamento del popolo curdo.

Dinanzi a questo balbettiamo, ciascuno riconosce l'imperialismo dell'avversario, negando il proprio, e in questa assurda ambiguità lasciamo consumare il dramma di Aleppo, come un tempo lasciammo consumare il dramma di Saraievo.

Riprendendo il Movimento Nonviolento: "Se la guerra, in quanto tale, è un crimine contro l’umanità, la guerra moderna – iniziata con i bombardamenti sulle città della seconda guerra mondiale, fino alla distruzione atomica di Hiroshima e Nagasaki – è terrorismo allo stato puro: colpisce indiscriminatamente e deliberatamente i civili per piegare la resistenza dei nemici. E’ un dato acquisito, una strategia militare consolidata e rinforzata anche dall’uso dei droni.".

Ed in queste contraddizioni vivono anche i movimenti per la pace, all'interno del quale ancora albergano quanti credono ancora nella guerra giusta, nel fine che giustifica i mezzi... guardando quel dramma con occhi miopi.

E' necessario un nuovo movimento per la pace che affermi e dichiari, dinanzi a tutti i drammi consumati in questi ultimi decenni, che l'unica opzione necessaria è la fuoriuscita dal tempo e dalla logica della guerra, contrastandola sul piano culturale, struttura e diretto.

Un movimento per la pace capace di mettere in campo alternative a questa logica militare che sta distruggendo popoli, ambienti e aumentando le disuguaglianze.

In quest'ottica l'Accademia Apuana della Pace, nell'esprimere la propria vicinanza e solidarietà a tutte le popolazioni vittime del conflitto, denuncia con forza questi imperialismi che, con la guerra e le vittime necessarie, vogliono disegnare equilibri geopolitici funzionali e strumentali ai propri interessi economici e politici auspicando la costruzione di un movimento per la pace, nonviolento, che indichi un'alternativa politica, economica e ambientale alla devastazione in cui questa politica militare ci ha portati.



Accademia Apuana della Pace

Massa, 20 dicembre 2016