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Basta guerre per risolvere i conflitti!!! - presidio a Massa venerdì 14 aprile

In Siria, come in tutto il Medio Oriente, si sta consumando un conflitto generale per il controllo geopolitico di quell'area, che investe sia l'intervento armato di molti stati che il proliferare di attentati terroristici in molteplici paesi (non ultima la strage di fedeli copti in Egitto). E le vittime sono sempre i civili inermi.

I drammi, per la maggior parte rimasti nascosti ai media, di questi ultimi anni sono solo funzionali allo scacchiere in cui si muovono le potenze – USA, Russia, Arabia Saudita, Egitto, Turchia, Israele, Iran – e al tempo stesso rappresentano e confermano la irresponsabilità e l'assenza di una strategia politica internazionale che circonda la crisi siriana.

L'utilizzo di armi chimiche nel conflitto siriano sia da parte del regime di Assad che da parte dell'ISIS, purtroppo non è una novità.

Sono sei anni che questo conflitto produce ogni giorno nuove morti e nuove distruzioni, trasformandosi in un campo di battaglia internazionale dove si scontrano mercenari ed armamenti provenienti da ogni parte del mondo. Oltre 400mila morti, 5 milioni di profughi e 6 milioni di sfollati interni è la fotografia attuale del disastro che non si è voluto fermare.

Gli Stati Uniti oggi compiono un ulteriore atto contro ogni legalità internazionale: un atto che con ogni evidenza non contribuirà alla pace, ma che rischia anzi di provocare una nuova sanguinosa e dolorosa escalation di guerra. Le violazioni dei diritti umani e i crimini di guerra cesseranno in Siria solo attraverso un processo di pace e negoziale, che miri alla ricomposizione delle comunità locali. E' necessario mettere fine al sostegno ai gruppi jihadisti attraverso cui gli Usa e gli alleati regionali (come Arabia Saudita e Turchia) hanno portato avanti una guerra per procura.

La comunità internazionale, le potenze mondiali, tutte le istituzioni democratiche che hanno adottato i principi e le convenzioni internazionali quali basi delle proprie costituzioni e del diritto internazionale come norma e strumento per regolare i conflitti tra stati, hanno la responsabilità di agire in questa direzione, fermare il flusso di armi ed isolare i responsabili dei crimini di guerra per portarli ad un giusto processo.

Assistiamo invece ad una gara a chi plaude all'interventismo americano, incluso il nostro governo, la cui posizione iniziale quanto meno è mitigata dalla richiesta di aprire un tavolo di negoziati, ben sapendo che la vera posta in gioco è il ruolo di USA e Russia.

Alle istituzioni, a partire dal nostro governo, all'Unione Europea, all'Assemblea ed al Consiglio delle Nazioni Unite, rivolgiamo questo accorato appello, affinché fermino questa nuova escalation di guerra e si impegnino concretamente, oltre le dichiarazioni, a costruire la pace in Siria, negli interessi e nel diritto del popolo siriano, facendo cadere quei veti e quei tatticismi che alimentano la prepotenza e le guerre.

Invece di destabilizzare e alimentare una guerra senza fine sosteniamo le forze come i curdi in Turchia e Siria che si battono per pace, giustizia sociale, tolleranza, democrazia. Chiediamo infine che il governo italiano si attivi autonomamente per l’apertura di corridoi umanitari, finalizzati all'accoglienza dei profughi che fuggono dalla guerra.

Presidio venerdì 14 aprile alle ore 17.30

Piazza Aranci, a Massa di fronte alla Prefettura

ANPI Massa Carrara - ARCI Massa Carrara - CGIL Massa Carrara


adesioni pervenute
(in aggiornamento)

Accademia Apuana della Pace, ANPI sez. di Massa, Archivi della Resistenza, Cantiere per la Pace, Gruppo Emergency Massa Carrara, Legambiente Carrara, Legambiente Massa Montignoso, Rifondazione Comunista Massa, Verdi Massa Carrara