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Abbiamo il mondo in casa, ma anche noi, cittadini e cittadine italiane, siamo ovunque nel mondo |
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Scritto da ComboniFem - Redazione Newsletter Suore Comboniane |
Sabato 09 Settembre 2017 16:22 |
Abbiamo il mondo in casa, ma anche noi, cittadini e cittadine italiane, siamo ovunque nel mondo. Chi accampa gli stupri perpetrati da giovani e giovanissimi “immigrati” per squalificare la proposta dello “ius soli”, che contempla anche lo “ius culturae”, soffre di grave miopia. È come se gli Usa avessero bloccato l’integrazione di Mario Matthew Cuomo o di Bill De Blasio con il pretesto che l’immigrazione italiana di fine Ottocento aveva portato con sé la mafia. Sgomentano le violenze efferate commesse a Rimini e altrove, ma il binomio “immigrati-violenza” non regge: molti femminicidi e altrettante violenze domestiche sono crimini perpetrati anche da cittadini italiani, perché la violenza è un tarlo trasversale, con radici culturali ma anche individuali. Il ministro dell’Interno Marco Minniti ha annunciato per metà settembre un piano di integrazione per persone immigrate. Lo attendiamo con interesse. E attendiamo, con altrettanto interesse, anche un piano per contrastare la prostituzione “coatta” che ogni giorno alimenta il fiorente mercato criminale di corpi di donne, sempre più giovani e sempre più “importate” dall’Africa. Che la nostra memoria non sia corta e che la nostra visione per un’Italia interculturale sappia spaziare oltre l’immediato. |