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Dov'è il movimento studentesco?

La riforma sulla "buona scuola " voluta prima dalla Gelmini governo Berlusconi... e dopo da Renzi, oltre ad essere una forma orribile di sfruttamento tramite l' alternanza lavoro/studio , tramite il lavoro da stagista... e' anche funzionale alla costruzione di "Un esercito di futuri lavoratori di riserva" , con un processo di scolarizzazione di massa da destinare a mansioni esecutive e salari bassi.

Gli studenti , in modo episodico, si sono opposti nel passato , agli sforzi da parte dei governi , della Confindustria e dei mercati, di plasmare i valori, le mentalita' ed i comportamenti delle nuove generazioni studentesche , perche' atti a favorire lo sviluppo delle "flessibilita" richieste dal mercato del lavoro sempre in trasformazione tecnologica/digitale,e sempre più orientato a ridurre i costi del lavoro.

Oggi in Italia , abbiamo una crescita delle esportazioni di circa il 10% rispetto all'anno precedente, mentre i consumi interni sono sostanzialmente statici... cosi come gli investimenti tecnologici restano "al palo".

Ciò significa che aumenta la competitivita' con altri Paesi del Mondo , solo perché la ripresa produttiva avviene in relazione della diminuzione del costo del lavoro attraverso la riduzione reale dei salari... e dei diritti... con gli studenti che contribuiscono alla riduzioni dei costi dovendo lavorare in modo gratuito.

Ora, il dato politico, dell'esito delle ultime elezioni, dimostra anche come la ristrutturazione capitalista-finanziaria, con i processi lavorativi frantumati, precarizzati, flessibilizzati, oltre ad avere dissolto le concentrazioni Operaie-Fordiste, ha anche creato una "non coscienza politica" , con le nuove generazioni di lavoratori che vivono nella speranza che qualcuno pensi a loro... e non nutrano più l'odio di classe contro le ingiustizie sociali e contro chi le commette.

Credo anche che quando viene evidenziato come nel mondo l'1% delle persone detenga l'88% della ricchezza globale, sia funzionale ad una visione sostanzialmente interclassista... perché viene evidenziato "il nemico" solo nell'1% della popolazione... mentre non e' così , gli sfruttatori sono molti di piu'...

Allora, in questo contesto, credo che l'università , sia rimasta ancora uno dei luoghi (pochi) dove sia possibile maturare una coscienza politica dei propri interessi di classe, in quanto la formazione della scuola e' finalizzata a sfornare competenze cognitive in funzione del modo di produrre e dei marcati.

Ritengo quindi , chi pensa giustamente , di dover ripartire da zero, nella costruzione della sinistra, in una realta' dove e' evidente la debolezza politica e sindacale della sinistra... associazioni o partiti come PalP e LeU, dovrebbero 'lavorare" affinché le masse studentesche riprendano con forza le rivolte e le lotte studentesche, per cambiare la scuola e la società.

Umberto Franchi