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Ambiente a armi: la lotta per salvare il pianeta

Nel discorso di Greta Thunberg all’Onu e nelle recenti manifestazioni degli Studenti , sicuramente molto importanti… è stata però trascurata una questione fondamentale : quella di capire che i peggiori inquinatori sono le armi (convenzionali, chimiche, nucleari) ed i militari.

Come sappiamo Il più grande disastro ambientale italiano è avvenuto nel 1976, a Seveso. Nell’azienda Icmesa, si produceva anche il defoliante Orange, che gli USA utilizzavano come arma chimica, per disboscare la giungla durante la guerra del Vietnam. Gli effetti di quel diserbante nel Paese asiatico si riscontrano ancora oggi. Ad Hanoi vi sono vari musei nei quali sono conservati i feti deformi che hanno partorito e continuano a partorire le donne vietnamite.

In Italia, i militari italiani che sono tornati dall’ex Jugoslavia continuano ad ammalarsi di vari tumori a causa delle conseguenze dei bombardamenti NATO e l’utilizzo di proiettili ad uranio impoverito. (e ovviamente sappiamo ben poco di quello che sta subendo la popolazione ivi residente).

Le guerre sono le peggiori fonti di danni ambientali, ma non solo.

Gli esperimenti bellici effettuati durante la guerra fredda e dopo… con le migliaia di esplosioni nucleari hanno fatto innalzare la radioattività sul pianeta con lo sviluppo incontrollato di vecchi e nuovi tumori o a altre malattie inguaribili .

Credo quindi che il mondo dell’ambientalismo, farebbe bene a capire che la difesa dell’ambiente, la tutela della salute , la difesa dei consumatori , la difesa del Pianeta Terra, non passa solo attraverso la questione del riscaldamento globale, ma anche attraverso il proliferare delle guerre e delle armi convenzionali, atomiche e chimiche .

Quindi, alla luce di questi elementi, facciamo bene a parlare di difesa dell’ambiente, della salute e nel territorio della nostra provincia, i altri territori , a livello Nazionale e Mondiale… ma è altrettanto necessario denunciare con forza i pericoli militari, delle basi Nato ed Americane situate nel nostro Paese

Il mio amico Franco Busoni , sulla pagina Facebook “Rete Civica Livornese contro la normalità della Guerra”, ogni giorno mette bene in evidenza quali sono i rischi esistenti per le popolazioni, legati alla Base Militare Americana di Tombolo (Livorno) “Camp Darby “… ma purtroppo è quasi del tutto inascoltato dalle Autorità ed Istituzioni Locali, Regionali, Nazionali… mentre:

il 5 ottobre 2019 approderà nel porto di Livorno una nave d 60.000 tonnellate “Liberty Promise, con la quale il comando interforze Statunitensi, caricano o scaricano armi e logistica, nella base di Camp Darby (che è il più grande arsenale USA fuori dagli Stati Uniti) , fornendo armi anche Paesi come l’Arabia Saudita che sta massacrando il popolo dello Yemen … e ovunque nel Mondo , ( soprattutto in Asia e Africa ) dove sono schierati i soldati dell’esercito USA... ma mentre a Genova i Portuali impediscono lo scarico o il carico delle navi che trasportano armi… a Livorno non si muove niente e sembra che anche il Sindacato sia andato in “letargia “.

Sembra che anche nel poligono di Nettuno vengono utilizzati proiettili ad uranio impoverito… ed e’ stato accertato che nel porto di Gaeta, alcune navi militari straniere che vi attraccano, sono a trazione nucleare…

Bisogna capire che i peggiori inquinatori, che mettono a rischio la nostra Terra, ancor più di quello basato sullo sviluppo fonti energetiche petrolifere , sono tutte le armi ed i militari. Sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace.

Il nostro compito, (di chi si dice ambientalista) ora più che mai, dovrebbe essere quello di andare al cuore dei problemi, sollevando quei veli che vengono tenuti volutamente davanti agli occhi e trattando quei temi “scottanti” … come quello di fare una vera battaglia per fare capire che è l’ora di dire basta al colonialismo USA in Italia e fare chiudere tutte le basi militari Americane, nonché l’uscita dell’Italia dalla NATO.

Umberto Franchi

Lucca, 30 settembre 2019