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La violenza di classe dall’alto e il ruolo degli intellettuali

In modo strisciante, negli ultimi 30 anni , abbiamo assistito alle ristrutturazioni di interi sistemi produttivi con dislocazioni produttive, globalizzazione e finanziarizzazione dell’economia, alla distruzione dei diritti con il quasi annientamento delle rappresentanze “tradizionali” degli interessi proletari, alla frammentazione flessibile e precaria del lavoro, con la frantumazione dei processi produttivi ed una moltitudine di persone divise e sfruttate in modo diverso... alla mancanza di prevenzione nei luoghi di lavoro che mette sempre più a repentaglio anche la vita stessa di chi lavora.

In questo contesto i governi che si sono succeduti in Italia dagli inizi degli anni 90 , con particolare riferimento a quelli di centrodestra, ma anche di centrosinistra, unitamente alle scelte effettuate dall’Unione Europea, hanno eseguito le volontà di Confindustria, delle Imprese Multinazionali produttive e finanziarie, nonché le direttive Europee , che con l’inserimento del fiscal compact in Costituzione , e con l’effettuazione di leggi (anche elettorali) , retrive, hanno comportato lo svuotato dei cittadini, da qualsiasi possibilità, di condizionare le scelte del potere... trasformando le Istituzioni liberali in regimi postdemocratici.

In questi anni la sovranità popolare, i principi di uguaglianza, la giustizia sociale, i principi di parità tra governanti e governati, sono spariti ed è invece emersa una “narrazione” della globalizzazione e del modo di produzione capitalistico che porterebbe benefici per tutti... narrazione che ha coinvolto anche una certa “sinistra” intrisa di progressismo ( non solo Renzi) che pensa che ogni balzo evolutivo del capitale , avvicina l’avvento di un mondo migliore, anche se comporta degli spiacevoli “effetti collaterali”

MA QUALI SONO GLI SPIACEVOLI EFFETTI COLLATERALI DEL PROGETTO LIBERISTA ?

SONO LA VIOLENZA DI CLASSE SUBITA DAI CETI POVERI, PROLETARI E MEDI:

Oggi viviamo in un paese strutturalmente violento, schiacciato dalla ferocia del capitalismo , dal patriarcato oligarchico, e sui privilegi della casta di “comando”.

ECCO IN COSA CONSISTE LA VIOLENZA DI CLASSE :

  • il 46% dei giovani è disoccupato, ed ogni anno quasi 200 mila persone, per lo più giovani, sono costretti a migrare in Nord Europa;

  • sono state fatte leggi come la L. n. 30 e il JOBS ACT, che riducono gli operai a merce precaria, flessibile a termine...;

  • sono stati 17.000 i morti sul lavoro (3 ogni 24 ore ) avvenuti negli ultimi 10 anni a causa della mancanza di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro;

  • una realtà violenta dove il taglio delle risorse alla sanità, obbliga molte persone a fare lunghe attese per un esame o a rivolgersi a privati pagando caro o a morire prima senza curarsi;

  • dove il taglio delle risorse alla scuola ha fatto divenire la scuola fatiscente e la didattica mediocre;

  • una violenza dove tutte le controriforme pensionistiche avvenute, fino il blocco della rivalutazioni delle pensioni voluta dalla Fornero comporta la riduzione delle pensioni in termini reali di almeno il 30% rispetto agli anni 80;

  • una violenza con la creazione degli esodati con persone anziane senza lavoro e senza pensione;

  • una violenza dove l’allungamento dell’età pensionabile a 67,6 anni è la più grande ingiustizia del secolo;

  • dove i manager privati e la casta pubblica percepiscono stipendi da 20 a 500 volte quello di un operaio ;

  • dove l’evasione fiscale e l’esportazione delle sedi societarie di varie i imprese, nei paradisi fiscali, comporta un ladrocinio legalizzato di centinaia di miliardi di euro l’anno;

  • dove vi sono leggi sulla sicurezza volute da Salvini 1 e 2, che non riguardano solo i migranti lasciati affogare... ma la violenza dello Stato che punisce i lavoratori in sciopero perché fanno picchetti per impedire alle merci di uscire ed entrare in fabbrica ;

  • DOVE l’1% più ricco della popolazione, che possiede il 14,3% di tutta la ricchezza nazionale; il 5% più ricco ha 30,1%;

il 20% più ricco detiene il 61,6% della ricchezza; un altro 54% della popolazione che deve accontentarsi del 17,4% di tutta la ricchezza nazionale; mentre un altro 20% detiene appena lo 0,4% della ricchezza.

Quindi , quando si parla di violenza non basta analizzare e citare la violenza criminale, quella degli spacciatori di droga, quella delle organizzazioni mafiose, quella sulle donne, quella dei balordi allo stadio ecc... che pur esiste e va combattuta ...

Ma non dobbiamo mai dimenticare le origini, da dove viene la violenza, mai dimenticare che viviamo in un paese negativo, privo di equità sociale. Che viviamo in un paese strutturalmente violento schiacciato dalla ferocia del capitalismo , dal patriarcato oligarchico e sui privilegi della casta .

Quindi questa che ho sopra descritto dovrebbe essere la vera violenza centrale da combattere !

Esiste a che una violenza verbale aizzata dalla Lega , il bullismo da sciacallo, al citofono di Salvini che accusa i migranti di spaccio, che anziché rispondere alla domanda “dove hai messo i 49 milioni rubati agli Italiani ?” ecc... Ma il leader della Lega, è solo il prodotto ultimo e consequenziale di tutta la violenza sistemica italiana e può esistere solo perché cresce in questo humus di cui si nutre e da cui trae legittimità e tutela.

Credo che oggi Il corpo sociale, esploso in un arcipelago di schegge individuali può ritrovare una identità collettiva... ed un impegno per un reale cambiamento, solo se si sviluppa un grande movimento di lotta dal basso per cancellare tutte le ingiustizie sopra riportate che sono la vera violenza di classe esistente nel nostro Paese !

In questo contesto, le “sardine” sono l’espressione di coloro che vogliono combattere il contesto culturale in cui è sprofondato il nostro Paese ... ovverosia combattere la larga diffusione di un senso comune dominato dalla paura e dal risentimento , dall’odio...e questo credo sia positivo ...ma non è per niente sufficiente per cambiare la realtà... se non si rivendica “ un potere” capace di perseguire i responsabili del disagio sociale e individuale ed un profondo cambiamento economico, sociale, civile, culturale, istituzionale.

Oggi c’è bisogno di un nuovo patto generazionale che metta assieme giovani, operai, pensionati, studenti che passa attraverso precise rivendicazioni sui diritti, sugli incrementi delle pensioni e dei salari, sulla riduzione degli orari, sull’abolizione della legge Fornero legge n.30 e JOBS ACT, ecc... con un nuovo ruolo dello Stato in economia, recuperando anche spazi di sovranità in ogni campo.

Per questo c’è anche bisogno di intellettuali in grado di spingere in avanti verso un’alternativa reale... ma leggo spesso sul “IL MANIFESTO “ e “MICROMEGA” interventi di illustri accademici, quasi sempre capaci di fare analisi interessanti ma poco capaci di indicare il “che fare” se non lamentarsi del fatto che le idee alternative ci sarebbero ma che manca un contenitore adeguato della sinistra.

Credo che oggi la realtà ci imponga una priorità , quella che di ritrovare l’autonomia della classe dei salariati, cercando di toglierla dal rimorchio della borghesia , rappresentata anche da Salvini.

Penso quindi che l'errore di molti intellettuali di sinistra , consiste nel credere che basti il sapere , senza comprendere bene la realtà... senza sentire e costruire l’alternativa assieme ai soggetti colpiti dalle ingiustizie ... senza mettere la passione nell'oggetto del sapere e non del sapere in se.

Ciò significa che se l'intellettuale , è distinto e staccato dal popolo , senza sentire le passioni elementari del popolo stesso, esso diventa solo un puro e forse anche noioso "pedante" (come sosteneva già Gramsci) ;

- questa tesi Gramsciana , anche oggi ha la sua validità... quindi l'intellettuale per spiegare la realtà la deve comprendere vivendola in prima persona con passione assieme ai soggetti colpiti... e, cercando di coinvolgere il popolo verso proposte ed iniziative che devono sempre essere legate ad un cambiamento della realtà ed a una superiore concezione della vita e del Mondo…

Umberto Franchi

Lucca, 23 gennaio 2020