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L'Italia riparte: ma cosa è avvenuto? Chi paga? Cosa fare? |
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Scritto da Umberto Franchi |
Venerdì 05 Giugno 2020 01:08 |
Alla data del 2 giugno 2020 la pandemia da Coronavirus in Italia ha colpito 234.000 persone e ucciso 34,500 cittadini. Cosa e’ avvenuto in questi 3 mesi di emergenza sanitaria? Non siamo stati proiettati in un film apocalittico, di quelli che narrano gli eventi catastrofici che sconvolgono e decimano il genere umano.... la quarantena è stata reale, le scene delle città fantasma sono state reali , Il genere umano è tappato in casa e non esce per paura di essere contaminato dal coronavirus , è un fatto reale... La realtà ha evidenziato quanto siamo vulnerabili sia causa degli errori commessi, ma soprattutto dal fatto che la sanità pubblica è stata distrutta a favore delle aziende e cliniche private, perché i ceti politici ed economici dominanti ritenevano la sanità e la scuola, dei settori improduttivi con un personale di lavativi... di fannulloni. fonte di spreco di risorse.. Ecco cosa e’ avvenuto:
Chi paghera’ per quello che e’ avvenuto ? Ci sarà sicuramente un indagine penale, soprattutto nelle RSA Lombarde, ma come sempre avviene in Italia i responsabili politici non pagheranno ... e nemmeno i datori di lavoro che hanno fatto infettare i lavoratori... ai capitalisti non interessa tanto il bisogno sociale, la salute dei lavoratori, ma il plusvalore ed anche gli operai sono considerati merce da usare fino a che c’è ne bisogno e magari licenziare quando sono diventati un fardello... A pagare saranno soprattutto le persone che sono morte ed i loro familiari ... saranno i 18 milioni di italiani in povertà di cui 8 milioni in povertà assoluta con lunghe code alle mense della caritas; saranno i 6 milioni di persone tra disoccupati iscritti ai centri per l'impiego e inoccupati che scoraggiati non si iscrivono ai centri per l'impiego. Ma e’ possibile evitare tutto questo ? Cosa fare ? Oggi sta prendendo corpo u colossale intervento dello Stato con finanziamenti pubblici provenienti dall’ Europa, 172,7 miliardi NEXIT GENERATION , che se verranno approvati dalla prossima assemblea del parlamento Europeo del 18/19 giugno , sarà necessario pretendere dal governo almeno tre cose :
Quanto sopra non è scontato perché oggi In Italia siamo in presenza di una coalizione di grandi gruppi italiani politico/editoriali/industriali, che assieme ai medi gruppi ed alla piccola borghesia della produzione e servizi, cercano di condizionare ai propri fini le politiche del Governo . Vogliono evitare il rischio che lo Stato da regolatore torni ad essere gestore diretto di settori fondamentali dell’economia e si vada a sostituire al mercato. A loro non interessa un bel niente della salute dei cittadini .. ma prendono lo spunto da ciò che è accaduto in Italia, come una nuova occasione di fare nuovi affari, nuovi, guadagni nuove, speculazioni... Essi , con a capo la Confindustria, con la finanziaria da 55 miliardi , hanno già chiesto ed ottenuto dal governo circa 27 miliardi con abbattimento dell’IRAP, Finanziamenti a fondo perduto, crediti di imposta, ecc... ma non gli bastono ed allora faranno di tutto affinchè il colossale intervento di denaro pubblico vada a finire nelle loro tasche. Si rivolgono anche alle destre che tornano all’attacco sfilando per le vie di Roma il 2 giugno con la richiesta della FLAT TAX ed il Condono agli evasori... proprio come chiede anche Bonomi della Confindustria... e nel frattempo la ex FIAT, che per non pagare le tasse ha la sede in Olanda, chiede alle banche un prestito di 6,5 miliardi che a loro parere deve garantire lo Stato e lor signori spartirsi i dividendi.. MA SE CREDIAMO CHE OCCORRA RIPROGETTARE LA NOSTRA SOCIETA'... CHE E' TUTTO DA CAMBIARE.. SANITA' SOCIALE' LAVORO' PENSIONI, SCUOLA , CULTURA, AMBIENTE... COME IO CREDO... NON BASTERA’ ALZARE LA VOCE, O FIRMARE APPELLI... E’ NECESSARIO CHE ANCHE IN TALIA , VI SIA UNA VASTA MOBILITAZIONE DI POPOLO, NELLE FABBRICHE, NELLE SCUOLE, NEI TERRITORI , NELLE PIAZZE... FINO A QUANDO I LAVORATORI, LE MASSE POPOLARI SOPPORTERANNO ? Umberto Franchi Lucca, 5 giugno 2020 |