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Che giudizio dare al testo della bozza di accordo tra il Governo e l’ASPI?

Questo il testo :

  • I Benetton usciranno dal consiglio di amministrazione della società concessionaria e subentrerà Cassa depositi e prestiti, una controllata del Ministero delle finanze, che diventerà azionista di maggioranza di Aspi con il 51% delle quote, rendendo la società di fatto una public company attraverso anche l’ingresso d piccoli azionisti;

  • L’accordo toglie alla famiglia Benetton il controllo della società all’interno della società, che attualmente possiede l’88% delle quote di Aspi attraverso la holding Atlantia. Benetton ha accettato di tirarsi indietro con un percorso diviso in due fasi, che dovrebbe durare da sei messi ad un anno. Nella prima fase (entro 6 mesi) è previsto l’ingresso di Cassa depositi e prestiti e la holding dei Benetton scenderà al 10/12% delle quote. La gestione del percorso verrà fatta dai ministeri dell’economia, infrastrutture ed inizierà entro il 27 luglio 2020.

  • La seconda fase prevede una quotazione in borsa e un aumento del capitale, che porterà la società ad avere un azionariato diffuso con l’entrata di nuovi soci, o in alternativa Benetton cederà direttamente l’intera partecipazione in Aspi a Cassa depositi e prestiti e a investitori istituzionali di suo gradimento. La transizione sarà gestita dai ministri dell’economia e delle infrastrutture.

  • L’accordo ribadisce la conferma dei 3,4 miliardi di euro, già definiti da Aspi come indennizzo per il ponte Morandi, sono stati confermati;

  • Aspi “Società Autostrade” ha accettato di rivedere l’entità della penale prevista in caso di revoca della concessione, in modo da rendere più agevole per lo Stato il recesso dal contratto qualora fosse necessario in futuro, non 23 miliardi ma 7 miliardi come già era previsto da parte del governo nel Decreto milleproroghe

  • I 3,4 miliardi di euro, già promessi da Aspi come indennizzo per il ponte Morandi, sono stati confermati.

  • Vi saranno riduzioni consistenti delle tariffe autostradali a favore degli utenti.

  • Vengono confermati tutti i lavori di manutenzione in atto con controlli da parte dello Stato e penalità in caso di inadempienze .

  • Nell’accordo non si fa riferimento alle ricadute occupazionali ed ai diritti acquisiti, ma visto che c’è un passaggio diretto da una società ad un’altra società, anche l’occupazione e tutti diritti dei lavoratori acquisiti in precedenza restano giuridicamente confermati

I LIMITI DELL’ACCORDO SONO QUESTI :

  • Non si fa riferimento a quanto verranno pagate le azioni da pare di Cassa Depositi e Prestiti , e quindi si presume che verranno pagate a prezzo d mercato, con le azioni che in modo speculativo dopo essere cadute in basso potrebbero tornare a crescere di molto... a favore di Benetton “Atlantia”;

  • I tempi dell’uscita dei Benetton (un anno) sono troppo lunghi ;

  • Non si fa riferimento a quanto ammonterà la riduzione delle tariffe autostradali.

CHE DIRE ? Avrei scuramente preferito che ci fosse stata subito la revoca delle concessioni e la nazionalizzazione dell’azienda Autostrade, senza pagare Benetton per la loro uscita ... ma anzi chiedendo ulteriori risarcimenti per i danni subiti da 20 anni di gestione autostradale vergognosa e speculativa... ma la realtà è diversa... e da sindacalista so che spesso occorre fare i conti con una realtà politica e sociale che non è quella che vorremmo che fosse...... per cui se L’accordo che non è ancora definitivo, andrà in porto ritengo che l’accordo sia un compromesso accettabile .

Umberto Franchi

Lucca 15 luglio 2020