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COVID: proteste e proposte

Covid e mini-lockdown - una guerra di tutti contro tutti : verso una Caporetto?

ART. 32 DELLA COSTITUZIONE: “ la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

La realtà della pandemia da covid in Italia, oggi è molto peggiore di quella della prima ondata del marzo scorso. I dati sono impressionanti con:

  • I CONTAGIATI complessivi sono 565.000 quelli attuali 257.000. La percentuale media italiana dei contagiati sui tamponi fati sono 1 su 5 , mentre in Toscana e Lombardia, sono 1 su 4 (25%) . I nuovi contagiati sono oltre 20.000 giornalieri, di questo passo presto arriveremo ad un milione di contagiati al mese.

  • I MORTI sono circa 220 al giorno, con 37.700 morti complessivi alla data del 27 ottobre 2020, ma senza interventi radicali i morti entro alcune settimane diverranno di 500 al giorno.

  • TERAPIE INTENSIVE : in molte regioni sono già al collasso, aumentano di continuazione i ricoverati. Come ci ha raccontato il Giornalista Massimo Giannini: durante i 10 giorni del suo ricovero in terapia intensiva le persone ricoverate in T.I, sono passate da 18 a 88, con la maggioranza di loro sedate e con n tubo che dalla bocca penetra fino ai polmoni.

Governo e Regioni hanno avuto 4 mesi di tempo, ma hanno fatto poco o niente per prevenire la seconda ondata... ed ora le misure dell’ultimo Dpcm sono definite drastiche, ma a mio parere sono del tutto insufficienti , nella totale confusione e senza toccare grandi affari, la grande distribuzione, le fabbriche, i trasporti.

Cosa sta succedendo ?

Il DPCM sta sollevando rivolte , ma le rivolte non sono tutte identiche:

  • CI SONO GLI UOMINI DI SPETTACOLO: protestano , perché i cinema ed i teatri , sono luoghi controllati con distanziamento sociale effettivo senza rischi... e non capiscono nemmeno la discriminazione tra il divieto di fare uno spettacolo in un teatro o cinema e la possibilità di fare la messa in un luogo chiuso come le chiese.

  • CI SONO I NEGOZIANTI, I TAXISTI, LE TRATTORIE, I COMMERCIANTI . che protestano e dicono: a noi del Covid no ci importa nulla... vogliamo sopravvivere e tenere aperti i nostri locali, le nostre attività.

  • CI SONO GLI IMPRENDITORI che criticano il governo per misure prese non gli importa un bel niente del Covid, ma tutte le aziende aperte in ogni setore, vogliono poter licenziare (sblocco dei licenziamenti) e soprattutto , che il governo continui a restare succube dei loro voleri ...Essi hanno sentito l’odore de soldi che devono venire dal Recovery Fund e non vogliono rischiare una nuova chiusura ma prendere più soldi possibile per le loro aziende.

  • CI SONO I GIOVANI DELL’AMOVIDA organizzati soprattutto da coloro che frequentano le curve ultrà degli stadi, ed dalla destra becera negazionista .... Essi si erano abituati durante i mesi estivi a fare “bisboccia” e del covid non gli importa niente ... vorrebbero le discoteche aperte e la libertà di fare ciò che vogliono ... per cui ieri a Torino hanno manifestato saccheggiando i negozi dei negozianti...

  • INFINE CI SONO GLI OPERAI E I PRECARI che hanno il timore di perdere il lavoro, alcuni già con fabbriche chiuse , altri che non hanno nemmeno percepito la cassa integrazione della prima ondata d covid e giustamente reclamano il blocco dei licenziamenti e il denaro per vivere perché non vogliono rischiare di morire di fame.

Dunque, la situazione evidenzia come la confusione “regna sovrana” ... E siamo arrivati al punto che tutti protestano contro tutti.

Dobbiamo quindi porci queste domande sulla realta’ del sistema sanitario e sulle cose che andavano fatte e che invece sono ancora da fare:

La realtà odierna e’ fatta da:

  1. TAMPONI : le file chilometriche con lunghe attese per fare ed avere l’esito del tampone ... questo perché dall’inizio dell’emergenza sanitaria (9 mesi) ancora non sono stati creati gli ambulatori necessari, i reagente chimico necessario, il personale necessario, i tamponi veloci necessari , e quindi è saltato tutto il sistema di tracciamento .... quindi anche se è tardi li che bisogna intervenire con il personale necessario e non come è stato detto in qualche regione di sopperire alle carenze facendo i tamponi solo a sintomatici.

  2. MEDICI DI BASE TERRITORIALI come è possibile che a 9 mesi di distanza dall’emergenza sanitaria, nei territori non ci siano i medici necessari a visitare e curare i malati immediatamente ai primi sintomi nelle loro case ? Come mai che ancora non sono stati costituiti appositi gruppi di medici ed infermieri necessari e giustamente pagati in grado di curare ma anche di effettuare i tamponi veloci a tutti nelle loro abitazioni?

    Quindi a mio parere è necessario assumere medici ed infermieri presso le "guardie mediche" ; costruire squadre attrezzate per fare subito alla prima chiamata, le visite nelle proprie abitazioni ed effettuare ai pazienti anche i tamponi in grado di dare subito velocemente una risposta ( vi sono tamponi che in 15 minuti dicono se sei positivo o negativo) e così si risolverebbero sia i problemi di chi e' malato che quelli dei pronto soccorso...

  3. POSTI LETTO E TERAPIE INTENSIVE , PERSONALE : i posti nelle terapie intensive sono cresciute solo del 25% , mancano ancora i respiratori polmonari , le assunzioni di personale medico e paramedico effettuate sono insufficienti, quindi bisogna assumere e formare medici ed infermieri per l’assistenza e cura del Covid, abolendo anche il numero chiuso nelle facoltà di medicina;

  4. TRATTAMENTO E CURE OSPEDALIERE : occorre costituire un coordinamento di controllo medico tale da garantire a tutti i malati di Covid lo stesso trattamento di cura con i nuovi farmaci esistenti, in ogni ospedale e senza distinzione “di classe”;

  5. TRASPORTI: Ne il governo e nemmeno le regioni non hanno fatto niente, oggi il nuovo governatore della Toscana Giani ha annunciato un accordo con i privati per utilizzare 200 pulman , nonché l’assunzione di 500 “tracciatori” ... bene ma andava fatto prima delle aperture delle scuole . I trasporti pubblici treni, bus, si continua a far viaggiare in modo strapieno ... vanno quindi costruiti ed acquistati tutti i mezzi di trasporto necessari aumentando le corse, e si spendendo i soldi necessari;

  6. GARANZIA DEL REDDITO D EMERGENZA : il decreto odierno “ Ristori” , con Il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2021 e le risorse economiche definite per le diverse categorie in tempi (15 novembre 2020) anche se va nella direzione giusta, credo che siano ancora insufficiente ... ai lavoratori , ai preari, agli artigiani, autonomi colpiti dalla chiusura . Occorre garantire a tutti almeno 1000 al mese per tutto il periodo di LOCKDOWN;

  7. IN SOSTANZA E’ IL GOVERNO DEVE PROPORRE E COORDINARE UN PIANO DI INTERVENTO SANITARIO, INDUSTRIALE, ECONOMICO, ASSIEME AD UN LOCKDOWN CHE A QUESTO PUNTO DIVENTA NECESSARIO IN TUTTO IL PAESE!

Qualcuno pensa che non ci siano i soldi ? Oggi in Italia il 10% della popolazione detiene il 55% di tutta la ricchezza esistente , ci sono aziende, multinazionali che si sono ulteriormente arricchite anche con la pandemia da covid... Quindi è doveroso che il governo metta una tassa patrimoniale sulle loro ricchezze al fine di salvare le vite umane

ULTIMA CONSIDERAZIONE:

Oggi non solo in Italia, Siamo sull’orlo della più violenta ‘doppia depressione’ nella storia del capitalismo. Quindi dovrebbe essere il Sindacato Confederale ad uscire dal letargo... a partire dalla CGIL , ed a predisporre una piattaforma rivendicativa con i contenuti sopra indicati... ed invece i vecchi equilibri sociali stanno saltando, con il rischio di un’onda caotica di rivendicazioni corporative che metterà a dura prova l’intero assetto democratico.

Ma non credo che bisogna lasciare “la Piazza alla destra , alle categorie corporative “ .., nel Paese, esiste anche una sinistra diffusa sociale e politica ... tra chi protesta ci sono anche tanti che non vorrebbero più impresa privata, ma più ruolo dello Stato e giustizia sociale e diritti !

Quindi il ruolo di chi si dice di sinistra è quello di stare tra la gente... di lottare nelle fabbriche e nelle piazze per impedire che il governo attuai l’agenda voluta dalla Confindustria, e cercare di indirizzare la protesta verso un reale cambiamento .

Umberto Franchi

Lucca, 27 ottobre 2020