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Pace subito! Fiaccolata del 24 febbraio 2023 a Carrara. Intervento di Adriana Riccardi, Segretaria ARCI Massa Carrara

Basta Guerra! Vinciamo con la pace

Questa sera siamo qui tutte e tutti insieme per chiedere ancora una volta con voce chiara e forte pace.

Ma la pace cosa è? Pace non è semplice assenza di conflitto.

Pace è mettere la centro dell'agenda politica i bisogni equi e solidali di tutte e tutti, mettere al centro la giustizia sociale a fianco di quella ambientale. Pace è far diventare un tabù costruire muri anche in mezzo al mare, pace è pratica e rispetto dei diritti per tutte e tutti.

Ci sono 31 guerre nel mondo, fra loro sono madri e figlie le une alle altre, nella quasi totalità scontri fra diversi imperialismi che esportano guerre e conflitti altrove, dove occorre per cannibalizzare risorse, avere uno sbocco sul mare e mantenere un territorio sotto uno stretto controllo politico, nutrimento di strategie economiche neocolonialiste e capitaliste.

Le guerre non nascono per caso, si preparano e a qualcuno servono: prima, durante e dopo.

Arci è al fianco di tutte le popolazioni vittime della guerra e della violazione dei propri diritti, in Italia come in Palestina, Afghanistan, Siria, Rojava, Niger, Iran, Sudan, Libia, Congo, Libano e ancora e ancora.

In ogni dove.

Ma la guerra cosa è? Subito la mente corre a deflagrazioni e distruzioni ma ci sono guerre anche senza lancio di bombe o missili: ieri in parlamento è stato scritto un nuovo schifoso capitolo di un'altra guerra, quella che in mare uccide senza sangue né crolli, quella che in mare costruisce muri, quella che obbliga il mare a partorire morte invece che vita. Eppure la vita ha avuto inizio dall'acqua.

Le frontiere dell'Europa sono aperte per alcuni e chiuse per altri, Fortezza Europa si dice da tempo. E' questa l'Europa che vogliamo?

Anche questa è guerra, una delle peggiori, dove il significato più naturale di solidarietà, diritti e umanità viene trasformato in reato e criminalizzato.

Sull'Ucraina in un anno la diplomazia ha fallito e abbiamo assistito a un'intensificazione degli scontri, con armi sempre più precise e micidiali.

Torniamo a chiedere che l'Onu svolga il suo ruolo per reali negoziati di pace, che siano efficaci, non lasciamo un giorno di più a questa guerra.

Da subito abbiamo condannato l'invasione dell'Ucraina, da subito abbiamo detto che questa è una guerra nata da tempo e che ci sono corresponsabilità precise, da subito abbiano sostenuto il nostro no all'invio di armi: non era quella la strada e continua a non esserlo, i fatti lo dimostrano.

Cosa è la guerra? Ci facciamo piccoli e piccole di fronte a quell'orrore che proviamo a immaginare e pensiamo alla devastazione infinita subita dal popolo ucraino, in ogni piega dei loro corpi e delle loro vite, siamo al loro fianco.

Pensiamo al popolo russo, inviso eppure vittima di questa nuova guerra, siamo al loro fianco.

Siamo contro il patriarcato e restiamo al fianco delle donne, ucraine e russe, delle femministe e delle pacifiste di quei due paesi e nel mondo che provano a indicare strade differenti.

Quanti sono i morti e feriti dall'inizio della guerra? Abbiamo superato i 100 mila per parte, i civili ammazzati dalla guerra oltre 7000.

Sono sufficienti tutti questi corpi ammazzati per far finire questa guerra?

In Ucraina è palese il rischio di un innalzamento del livello del conflitto che porti all'uso di armi nucleari.

Cosa fa l'Europa su guerra e pace e nucleare?

Marcia in tutta fretta in senso nettamente opposto a quello che vorremmo non raccogliendo gli stimoli che provengono dall'America Latina.

Nella Bussola Strategica, approvata lo scorso marzo, l'Unione Europea ripete più volte che la guerra in Ucraina ha evidenziato la pericolosità dello scontro tra potenze nucleari, eppure in questo documento il rapporto con la Nato viene definito come "il fondamento della difesa collettiva dei suoi membri" sebbene la Nato sia tutt'altro che un rinforzo verso una strada di pace.

Nello stesso trattato viene ignorato completamente il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari dell’Onu, entrato in vigore nel gennaio 2021 e non ratificato da nessuno dei Paesi Nato. Con l'aumento della produzione di armi degli Stati membri, l'Unione Europea sta contribuendo alla militarizzazione non solo dell'Europa, ma anche del mondo intero e ne emerge una visione della difesa europea basata sulla sicurezza nazionale e sulla protezione delle "rotte commerciali chiave", marginalizzando cosi anche il concetto Onu di sicurezza umanitaria.

Di nuovo il profitto eletto come valore prioritario da difendere, difendere il proprio status e costruire muri invece di ponti.

Ci serve realmente continuare questa folle corsa a armarci invece di andare verso una smilitarizzazione?

Noi diciamo di no. I fondi destinati alle spese militari servono per altro: bisogna liberare le risorse necessarie per sanità, istruzione e fonti energetiche alternative.

La capacità di offesa militare non è la risposta a pandemie, cambiamento climatico e povertà: crea solo nuova distruzione e disastro ambientale.

Come paese, vogliamo continuare a ospitare 133 basi Nato, di cui 20 segrete di cui non conosciamo il contenuto?

Qui vicino a noi Camp Derby, il più grande magazzino di armi del governo statunitense al mondo: ha un senso continui a esistere per la pace che chiediamo?

Ha un senso che il 2 per cento del pil (che arriverà in pochi anni a 40 miliardi) venga destinato a incrementare ulteriormente le spese militari come previsto dagli accordi con la Nato mentre scuola, sanità, qualità del lavoro e della vita sono al ribasso?

Quello che accade in Ucraina e nelle altre guerre del mondo è il frutto del solito paradigma e delle solite strategie perverse che si ripetono: dalle guerre qualcuno guadagna, dalle guerre i popoli e l'ambiente sono distrutti.

Come Arci abbiamo scelto per questa giornata le parole "Basta Guerra! Vinciamo con la pace!" perché questa è l'unica vittoria di cui l'umanità intera ha bisogno: che sia una pace giusta per tutte e tutti, in Ucraina e in Russia, in Palestina e in Kurdistan, in ogni dove.

E' questo che serve fare e ci meritiamo: ben oltre chi si dice genericamente per la pace, una sorta di pacifismo di facciata, siamo contro ogni guerra.

Adriana Riccardi, Segretaria ARCI Massa Carrara

Carrara, 24 febbraio 2023