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"Giustizia e misericordia": sono i due termini su cui si gioca oggi il nostro destino. E c'è un detto comune secondo il quale "non c'è misericordia senza giustizia", che è anche il tema di questo incontro. Ed è anche un cardine del moderno Stato di diritto che non si deve far dipendere dalla carità (o dall'elemosina o da una regalia elettorale) ciò che ai cittadini spetta di diritto. Però se noi ci fermassimo a questo non diremmo niente di nuovo, non diremmo niente di quello che voi già non pensiate e professate. Se voi siete qui questa sera è perché credete nella giustizia e la vorreste vedere realizzata e non pensate certo che se non riusciamo a fare giustizia ce la possiamo cavare con l'elemosina.

Vorrei partire da una frase detta da papa Francesco ai giornalisti nel viaggio in aereo di ritorno dall'Africa, il 30 novembre scorso.

Bisogna stare molto attenti ai viaggi di papa Francesco. Le cose più importanti spesso avvengono nei viaggi, e negli incontri con i giornalisti negli aerei del ritorno si può trovare una sorta di evangelizzazione globale.

"Soprattutto dobbiamo capire qual è la relazione  fra di noi, per esempio fra me e il Buddha.
Se pensi che il Buddha sia una realtà totalmente avulsa,  senza alcun tipo di relazione con te, che tu ti trovi  quaggiù e il Buddha è seduto lassù, allora la tua preghiera  o la tua prosternazione non è reale, perché si basa  su una percezione erronea, la percezione di un sé separato.