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“Le due grandi pestilenze che proprio a noi possono essere riservate: la grande nausea per l’uomo, la grande compassione per l’uomo”

(F. Nietzsche, Genealogia della Morale)

“Francesi! Ancora uno sforzo se volete essere repubblicani” è un celebre interludio filosofico-politico attraverso cui il marchese de Sade – nella Filosofia nel boudoir – spezza il filo altrimenti ininterrotto delle avventure pornografiche e criminali di due libertini e della loro bella educanda quindicenne Eugenie. In questo gustoso interludio Sade si prende la briga (all’indomani della Rivoluzione Francese e non senza una certa dose di black humor) di invitare i francesi a capovolgere metodicamente tutte le virtù riconosciute nei loro vizi opposti, arrivando infine ad auspicare per il futuro della Repubblica uno stato permanente di anarchia, senz’altro preferibile – a suo avviso – a ogni altra possibile forma di governo.

Fortezza Europa. Un progetto politico e sociale nato oltre vent’anni giunto al culmine negli ultimi due. Nel 1996/97 l’Italia era da tempo l’approdo di barche della speranza provenienti dai Balcani. Il crollo del “socialismo reale”, la guerra che sventrò e distrusse la Jugoslavia, crisi economiche feroci provocarono un vero esodo verso l’Italia.

Il debito pubblico italiano al 31 luglio 2019 era pari a 2.410 (138% SUL PIL) di miliardi di euro. Questo fa dire molti politici ed economisti di destra e di sinistra , che se oggi ogni persona abitante in Italia è indebitata per circa 40.000 euro, la colpa sta nel fatto che in Italia per molti anni abbiamo assistito ad una finanza “allegra”, con una spesa pubblica super elevata… e che abbiamo speso e vissuto al di sopra delle nostre possibilità … Ma è cosi?

Nel 1969 un vento nuovo soffiava in Italia, non erano solo gli studenti ed i gruppi d’avanguardia a scioperare e manifestare nelle piazze, ma a grande massa degli operai un grande movimento di lotta operaio si unì a quello studentesco nel reclamare nuovi diritti , migliori condizioni economiche, professionali, sociali, normative, di organizzazione del lavoro, di riduzione degli orari a parità di salario, di diritto allo studio, di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.