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L'escalation degli attacchi aerei russi e da parte del regime siriano contro la Ghouta Orientale, enclave ribelle alle porte di Damasco, è stata definita “mostruosa campagna di annichilimento” dall' Alto Commissario ONU per i diritti umani Zeid Ra‘ad al-Hussein, mentre l' UNICEF ha introdotto così un comunicato in bianco “Nessuna parola può rendere giustizia ai bambini uccisi, alle loro madri, ai loro padri e ai loro cari”.

L'inconcludenza dell'Onu apre la strada a un nuovo ordine mondiale di iniziative unilaterali.

Mentre era ancora in corso in Florida la cena ufficiale col Presidente cinese, Donald Trump ha punito Bashar al-Assad con 54 tomahawk lanciati da una nave americana nel mediterraneo, a distanza di poche ore da una dichiarazione che ammoniva la Siria e minacciava una iniziativa militare degli Usa.

“Non possiamo avere lacrime per alcuni ed essere alleati dei carnefici per altri. C’è l’ipocrisia di condannare l’attacco ad Idlib e di vendere armi che bombardano lo Yemen”. Così don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi Italia, commenta al Sir la posizione del governo italiano, che insieme a Germania, Francia e Gran Bretagna giudica “proporzionato” l’attacco Usa in Siria dopo i raid chimici dei giorni scorsi attribuiti ad Assad.

“È un momento di smarrimento e di fortissima preoccupazione per ciò che ci può riservare il presente, già tragico, e il futuro. Qui non si tratta di crimini di guerra: la guerra è un crimine in sé”. Lo ribadisce oggi al Sir don Renato Sacco, coordinatore nazionale di Pax Christi, commentando l’impiego di 59 missili Usa contro una base area in Siria, dopo l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib.

Il 15 marzo 2011 è considerata la data d’inizio della ribellione della popolazione siriana contro il regime di Bashar Assad, a seguito dell’arresto di alcuni studenti nella piccola città di Dara’a nel sud della Siria che,  uscendo da scuola, scrissero su un muro “il popolo vuole la caduta del regime”. Il loro arresto fu la scintilla che animò la rivolta.