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Non sempre è facile cogliere il senso profondo della parola “guerra”: nel panorama della storia italiana, siamo portati a collocarla in un passato nemmeno troppo remoto ma, nonostante conseguenze ancora oggi tangibili, non l'abbiamo vissuta in prima persona e la vediamo farsi sempre più lontana, di anno in anno. Basta però innalzare il punto di vista ed è immediatamente possibile prendere atto di quanto una prassi tanto retrograda, inconcludente e stolta continui ad avvelenare numerose nazioni, che ne sono vittima da decenni senza mai essere giunte ad una pace definitiva: paesi nei quali la guerra è un fatto, la si può toccare con mano, in ogni dove e in ogni tempo, che trascina nell’angoscia di un domani incerto tanto i soldati quanto i civili, in una continua lotta per la propria vita e per la morte altrui. La guerra è distruzione, la guerra è divisione, la guerra è dolore: affligge tutto e tutti, rianima lo spirito animale che la società ha mitigato nell’uomo, proprio perché, in tempo di guerra, di società non si può più parlare.

A chi giova il monopolio monetario globale di “Re dollaro”

Per battere la concorrenza cinese ed europea, gli Stati Uniti hanno un disperato bisogno di fare tanta spesa pubblica e attrarre investimenti, stampando dollari senza limiti per venderli al resto del mondo. Chi immagina un’alternativa alla merce più preziosa della super potenza finanziaria va disgregato. L’analisi di Alessandro Volpi.

Essere qui questa sera è un segnale che vogliamo dare al Governo e a tutti i rappresentanti politici. Come qui a Pontremoli,in altre piazze di tutta Italia, oggi e domani, c’è e ci sarà chi pensa che la guerra debba essere cancellata dal lessico umano a favore di una pace che promuova e permetta la giustizia sociale e la convivenza tra tutti i popoli.

Parlerò anche della guerra in Ucraina ma voglio sottolineare che purtroppo la guerra in Ucraina è solo una delle tante guerre che ci sono tuttora nel mondo.

Voce A

Perché essere qui oggi se il grido di pace che sale da ogni angolo del mondo sembra non trovare ascolto?

Perché essere qui oggi, se tutte le strade di pace sembrando essere ostruite da insuperabili egoismi?

E perché essere ancora qui oggi, se nonostante il desiderio di fraternità dei popoli, non si riesce a strappare la guerra dalla mente dei potenti?

A tutti i presenti - organizzatori e partecipanti - in questa intensa e significativa giornata promossa all’insegna di un forte impegno europeo per la PACE, volentieri porto il cordiale saluto ed il fraterno abbraccio del direttivo e dei soci dell’A.N.P.I. “Laura SEGHETTINI” di Pontremoli.

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, che qui sono onorato di rappresentare, si sta riorganizzando in tutta Europa per portare attivamente, anche oltre i confini del nostro Paese, i valori democratici e le sfide antifasciste che sono alla base del suo Statuto e, a livello sia locale che nazionale e sovranazionale, sta acquisendo nuove adesioni e nuovi consensi, a conferma della crescente consapevolezza collettiva della drammatica criticità del momento storico che stiamo attraversando e della necessità di accantonare ogni sterile contrapposizione per ritrovare unità e compattezza intorno a princìpi inderogabili unanimemente condivisi.

Salve,

mi chiamo Daniele Rossi, vi porto i saluti della Sezione Anpi di Casola in Lunigiana Fivizzano. La nostra sezione la pace la coltiva fin dal suo nome, nel 2013 abbiamo deciso di intitolarci ad Hans e Sophie Scholl, due resistenti tedeschi decapitati dai nazisti. Questo decisione non è stata presa a cuor leggero, visto l’uccisione nei nostri due comuni, di 72 partigiani e 430 civili.

Sono felice di essere a Pontremoli e poter condividere con voi una riflessione sulla guerra e la pace.

Il Rwanda è un puntino in mezzo all’Africa, grande all’incirca quanto il Piemonte, ed è uno dei paesi più densamente popolati dell’Africa.

AmatAfrica è una Onlus laica, che opera in Rwanda dal 1995, appoggiandosi a varie missioni dislocate sul territorio rwandese gestite dalle suore Oblate di Lucca. I suoi volontari provenienti dalla Lunigiana, Garfagnana e Versilia hanno ideologie, credo e idee politiche differenti, sono tutte persone con impieghi e competenze negli ambiti più svariati: medicina, agricoltura, mediazione culturale, edilizia, forze dell'ordine, impiegati o liberi professionisti. Si autofinanziano con donazioni, con eventi, con il ricavato del 5x1000 o proponendo oggetti creati dalle cooperative rwandesi durante gli avvenimenti.

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