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Condividiamo la trascrizione, inedita, dell’introduzione all’incontro per discutere su questa situazione a Sondrio, Centro evangelico, dieci anni fa, 28 ottobre 2008. Il testo, pubblicato anche sul sito "Libreria delle donne di Milano", è stato segnalato da Giuliano Ciampolini.

Come anticipato dal quotidiano avvenire, con nota formale indirizzata ai presidenti delle commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale del 16.7.2018, alla cui lettura si rinvia, la presidente della commissione nazionale per il diritto d’asilo, nella persona della prefetta, dott.ssa sandra sarti, esplicita l’indirizzo politico che i commissari devono seguire nella valutazione delle domande di protezione internazionale e, in particolare sulla valutazione delle domande il cui esito sia la protezione umanitaria di cui all’art. 5 co.6 del t.u. Immigrazione.

Hanno camminato per giorni, nascondendosi nella giungla, attraversando montagne e fiumi. Chi è riuscito ad arrivare vivo sopravvive in condizioni poverissime. Sono affamati, deboli e malati», scrive l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati. Sono migliaia. Centinaia di migliaia. 670mila, per la precisione.

E dopo la lunga marcia ora rischiano di morire – ancora una volta, a migliaia – sotto l’incalzare dei monsoni. Voi che ne dite, si tratta di rifugiati politici o di migranti ambientali?

Se non avessimo visto centinaia di visi. Se non avessimo incrociato quegli sguardi impauriti e persi.

Se non avessimo sorretto quei corpi umidi, tremanti e magri.

Se non fosse per quel tremito che abbiamo sentito sotto le mani ogni volta che abbiamo appoggiato una coperta su quelle spalle bagnate e curve.

Il comportamento del governo italiano nella vicenda Aquarius è stato gravissimo e l'intervento provvidenziale della spagna non solleva l'Italia dalle sue responsabilità. ASGI lancia l'allarme sul possibile imminente ripetersi di episodi analoghi.

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