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Parla l’attivista Vika Privalova. «Finché esisterà il regime di Putin non ci sarà pace»

Quello della Resistenza Femminista contro la Guerra è certamente uno dei gruppi d’opposizione russi più coraggiosi. Non solo per il loro rifiuto netto nei confronti dell’aggressione militare dell’Ucraina, esplicitato fin dal primo giorno dell’invasione sia a parole che attraverso manifestazioni di piazza, ma anche perché è lo stesso femminismo a essere sotto attacco da parte delle élite putiniane. Lo scorso aprile per esempio è stata presentata alla Duma una proposta di legge per riconoscere il femminismo come «ideologia estremista», mentre molte attiviste per i diritti delle donne sono state etichettate come «agente straniero».

Una giovane donna della nostra città ha ricevuto e ancora continua a ricevere messaggi social violenti e denigratori.

Crediamo che la cosa vada condannata.

Le donne subiscono ancora troppo spesso attacchi sessisti, che non criticano il loro pensiero ma proprio il fatto che un pensiero lo abbiano, soprattutto se è un pensiero forte e autonomo.

Se poi osano denunciare pubblicamente le molestie subite, con coraggio e determinazione, corrono sempre il rischio di non essere credute, vengono tacciate di opportunismo, di essere alla ricerca di chissà quali benefici, di chissà quale notorietà.

Chi ragiona così non considera mai la sofferenza che provoca denunciare con la consapevolezza di essere nuovamente costrette a subire insulti ancora più umilianti.

I commenti violenti e misogini ricevuti da Vale Aurino derivano da quella cultura che vuole le donne sottomesse. Una cultura che non riconosce la loro autonomia e ne ha paura.

Solidarietà a Vale Aurino

Di seguito pubblichiamo il post che Valeria ha condiviso su FB

La storia si ripete. Sempre. La storia: quei cicli e ricicli che tornano, penserete voi che state leggendo. No, quei cicli e ricicli che non passano mai, che continuano imperterriti a girarsi su sé stessi, senza fine. Come se il mondo, la società tutta non fosse andata avanti.

Da tempo se ne parla. A scuola, nelle parrocchie, tra la gente per strada, nelle piazze. Spesso i toni sono discutibili, così come alcune argomentazioni. Per questo abbiamo deciso di affrontare anche noi questo tema: nel prossimo numero della rivista, troverete un articolo di Rita Torti, autrice di Mamma perché Dio è maschio?.

Nel frattempo, eccoci qui a scrivervi di… gender.