• Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Caro direttore,
le notizie di terribili violenze provenienti dalla Siria, controverse nella loro attribuzione, segnalano ancora una volta la drammatica urgenza di una soluzione politica. Le morti si sommano alle morti in una spirale devastante. Occorre insistere sulla forza politica della nonviolenza scarsamente praticata da istituzioni, partiti e dallo stesso movimento della pace, disperso e confuso.

Ci sono fotografie, immagini, istantanee, che entrano nella storia e nel nostro immaginario. Diventano icone, simboli di un'epoca, di eventi rivoluzionari. Penso a Gandhi immortalato mentre sulle coste dell'Oceano indiano, nel 1930, al termine della sua marcia, raccoglie un pugno di sale dando avvio alla campagna di disobbedienza civile; penso alla ragazza cecoslovacca che nel 1968 metteva i fiori nei fucili dei soldati russi occupanti; penso allo studente cinese in camicia bianca che nel 1989 in piazza Tienanmen fermò, da solo e disarmato, una colonna di carri armati dell'esercito.

Verso la costituzione di un Centro di prevenzione dei Conflitti e Formazione per Corpi civili di pace nell'area conquistata ai cittadini dell'aeroporto Dal Molin

Lo spunto sul quale far leva utile per un approccio urbanistico alla tematica seguita da IPRI - Rete corpi civili di pace è l'esperienza di Danilo Dolci in Sicilia, dove l'urbanistica è stata ed é ancora (o almeno sarebbe) strumento coerente di emancipazione economica dal basso, a partire dall'episodio di sciopero alla rovescia per il ripristino della trazzera in disuso che portò Danilo al famoso processo, con la difesa di Calamandrei.

I Corpi Civili di Pace Europei sono dovuti a un'intuizione di Alexander Langer che al tempo della guerra in Jugoslavia avviò nel Parlamento europeo il percorso per la loro costituzione. Quali siano i compiti di un corpo civile di pace, chi ne debba far parte, come lo si addestri e lo si finanzi e quali siano i suoi rapporti con i militari, non è ancora stato definito dalla Istituzioni. E nel frattempo la Società civile va avanti e si organizza.

È partita da Vicenza, la città più militarizzata d'Italia e si estenderà nei prossimi giorni anche a Trieste, un'iniziativa di sostegno alla Riconciliazione in Siria. Un percorso definito in arabo Mussalaha, che nasce dalla gente ed è basato sul ripudio della guerra interna, come di quella che viene dall'estero.

Brutta notizia quella di abolire, assieme alla Consulta nazionale per il Servizio civile, anche il Comitato per la difesa non armata. Era in difficoltà, certo, privo di risorse e di prospettiva, prima ostacolato e poi bloccato. Invece di ripensarlo e di riattivarlo, con la “revisione della spesa” si è deciso di eliminarlo. E' un cattivo segnale.

ASCOLTATELI! è un'azione collettiva d'impegno civile per la riapertura del dialogo sulla vertenza TAV per ripristinare una comunicazione corretta e democratica su questioni di interesse nazionale.
Il 17 marzo 2012 cento persone hanno iniziato a digiunare a staffetta in piazza Castello a Torino per l'ascolto delle ragioni dei cittadini nella Val Susa. Contemporaneamente a Genova e a Trieste è iniziato il sostegno alle ragioni dell'ascolto e della comunicazione, sale della democrazia.