Fra gli appennini e le ande: dialogo fra culture su scienza e natura In difesa della Pachamama Saluti STEFANO BACCELLI - Presidente della Provincia di Lucca Intervengono JULIO VALLADOLID Proyecto Andino de Tecnologia Campesina ALDO ZANCHETTA Fondazione Neno Zanchetta Coordina ILARIA VIETINA Coordinatrice Scuola per la Pace della Provincia di Lucca
Le Ande sono uno dei pochi luoghi del mondo dove migliaia di anni orsono si è sviluppata una agricoltura originaria. Il Perù in particolare è considerato a livello mondiale uno dei centri di "agromegabiodiversità" più importanti, con il maggior numero di specie agronomiche "domesticate" (180). Molte di esse sono caratterizzate da una ricca varietà che nel caso della patata giunge a 3500 varietà coltivate, mentre nel caso del mais a 50.
Questo è potuto accadere grazie a una particolare "cosmovisione" agrocentrica sviluppatasi nella relazione amorevole con una natura aspra ed estremamente varia, dalla esuberante zona amazzonica al difficile clima delle Ande, dove molte coltivazioni sono realizzate a 4000 metri di quota e oltre, fino alle zone aride delle coste del Pacifico.
Una cultura comunitaria, essenzialmente agrocentrica, con strutture organizzative tradizionali che nascono dal basso e si sviluppano per aggregazione successiva su basi territoriali più ampie, in cui è forte l'amore per la "creazione" innovativa e il senso di una relazione di aiuto e di festa con pari dignità delle parti.
Cinque secoli di dominio, di cui tre coloniali e due dell'aristocrazia locale, hanno indebolito ma non annientato questa cultura che in molti luoghi si è conservata tutt'ora forte e predominante. Le politiche mondiali di "aiuto allo sviluppo" con l'introduzione delle tecniche occidentali oggi predominanti (monoculture intensive con forte impiego di agrochimici) hanno inciso negativamente su queste culture fortemente "biodiverse". Ma oggi è in atto una reazione di recupero "vernacolare" assai intensa.
Il PRATEC (Proyecto Andino de Tecnologias Campesinas) è una organizzazione d'avanguardia in questo recupero o meglio ripotenziamento della cosmovisione tradizionale inscindibilmente costituita da conoscenze contadine, relazione comunitaria e forte spiritualità.
L'azione con cui il PRATEC svolge il suo lavoro non contempla alcun "insegnamento" ma affida al dialogo e allo scambio delle esperienze la ricostituzione di questa cosmovisione. Metodo questo che è assai diverso dal percorso fortemente tecnicizzato di proposte alternative che oggi incontrano molto favore nei movimenti che si propongono come "alternativi".
Così l'incontro che si svolgerà il 10 ottobre in un contesto non accademico, con la presenza di uno dei fondatori del PRATEC, l'agronomo Julio Valladolid, indigeno nativo di Huanca e già professore universitario di biogenetica, sarà un colloquio e non un seminario in cui "esperti" portano il "loro" sapere ad altri meno esperti. Anche i ritmi e il clima della giornata ambiscono ad essere di relax e di gioioso stare insieme. Il colloquio può aiutare a trovare nelle culture andine qualcuno di quei "nuovi" paradigmi su cui diciamo di voler rifondare la nostra società.
Il 12 invece - in occasione della Giornata Mondiale in difesa della Pachamama, proclamata dai popoli amerindi - si terrà una conferenza pubblica sul tema "In difesa della Pachamama". |