Il protagonismo femminile che si oppone ai fondamentalismi

Da più parti si dice che saranno le donne a cambiare le religioni. La visione maschilista che spesso le abita, che mette al centro di ogni cosa l’uomo. Saranno le donne certo, se accanto avranno uomini che sapranno camminare al loro fianco, per segnare altri passi, condividere uguaglianza e parità di diritti e doveri, rivedere le interpretazioni dei testi sacri che per secoli le hanno raccontate come genere sottomesso o da sottomettere, riscoprire che ci può essere un'altra lettura, una lettura che sa leggere il rispetto nei confronti delle donne e degli uomini. In maniera egualitaria.

Da più parti si dice che saranno le donne a vincere i fondamentalismi e cambiare le culture dominate dal terrore. Le madri dei combattenti che si schierano contro l’Isis, cercando di strappare i figli e le figlie che hanno aderito al terrorismo; quelle che quotidianamente si impegnano nel diffondere l’Islam come religione di pace nelle scuole, nelle moschee, nelle associazioni, in giro per il mondo nelle proprie case, primo nucleo fondamentale di educazione e rispetto, che lavorano per il dialogo e l’integrazione tra le religioni.

Una di loro è Souheir Katkhouda, un punto di riferimento per le musulmane in Italia e non solo. Siriana, nata ad Aleppo ma residente da anni a Milano, si ritrova in prima linea a contrastare la paura che nasce, all’indomani delle stragi e degli eventi di Colonia, nei confronti di una religione, la sua, che vuole la pace; si riscopre a dover ancora diffondere messaggi di rispetto. Oggi come all’indomani dell’11 settembre, quando l’associazione che presiede, l’ADMI (Associazione Donne Musulmane d’Italia), era appena nata.

Di questo, del protagonismo femminile che si oppone ai fondamentalismi, di un fare concreto e quotidiano delle donne per il dialogo e l’integrazione si parlerà martedì 1° marzo ai MARTEDI’ DEL MONDO. Si racconterà di come, a Milano, il 5 marzo inizia un progetto importante, voluto dalle donne musulmane per parlare con gli adolescenti di educazione alla sessualità e all’affettività, perché occorre investire in rispetto sin dalle giovani generazioni. Un progetto che comprende anche un’altra iniziativa, altrettanto considerevole, rivolta agli Imam, affinché sappiano rapportarsi al fenomeno delle violenze domestiche ed essere di sostegno alle donne e di contrasto a una cultura della violenza.

L’appuntamento con l’incontro, Oltre il terrore. Voce alle donne musulmane, promosso dalla Fondazione Nigrizia dei missionari comboniani, dal Centro missionario diocesano di Verona, dalla rivista Combonifem e dal Cestim, è per martedì 1° marzo, alle ore 20.30 presso la Sala Africa dei missionari comboniani (vicolo Pozzo, 1).

 

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane del 25 febbraio 2016