Ci rincuora e ci dà da riflettere

Chissà che pensieri avranno attraversato la mente di Roxanna in quei nove mesi in cui si è accorta di aspettare un bambino e andava a giustificare il gonfiore del ventre con una gastrite. Chissà quale paura l’ha accompagnata fino a quell’ultima telefonata per chiamare l’ambulanza, facendosi ricoverare per “sospetta colica renale”. Chissà quale senso di liberazione l’avrà pervasa, quando tra le braccia ha tenuto per la prima volta il suo Francesco, sentendosi “più madre che suora” e riconoscendo in lui “un dono di Dio”. Tutto questo non lo sappiamo, possiamo solo intuirlo. Tutto questo magari un giorno lo racconterà. Intanto siamo ben a conoscenza di quanto clamore abbia accompagnato la notizia di “una suora che partorisce”, di quante assurdità si siano scritte a partire dal ricovero (“sospetta gravidanza in suora” (!!!) come se ci fosse differenza…), dell’atteggiamento avuto da chi doveva starle accanto. Anche se “ha mentito”. Anche se “non ha saputo resistere alle tentazioni”. Anche se “ha fatto tutto da sola”. Anche se “è venuta meno a uno specifico voto”.
Vengono alla mente storie di paternità sacerdotali, immuni da tanto clamore mediatico e da allontanamento dalla canonica. Ci rincuora invece l’affetto laico delle madri e dei padri della maternità dell’ospedale di Rieti, il loro saper avvolgere il piccolo Francesco, ancora privo di corredino, di tutine e cuffiette, la loro solerzia nel dar vita a una colletta per l’immediato domani di questa neomamma che “non tornerà” (la priora è stata chiara) nel convento delle Piccole discepole di Gesù. Ci rincuora, certo, il volto laico di questo Dio caritatevole. Ci rincuora e ci dà da riflettere.

Fonte: ComboniFem - Newsletter Suore Comboniane n. 3/2014 del 23/01/2014