Next generation

Next generation: qual’e’ il significato di 172,7 miliardi all’iatalia di cui 82 a fondo perduto ? Che fare ?

La proposta della Commissione Europea di destinare 750 miliardi per la ricostruzione di cui 500 a fondo perduto , non può che essere accolta con soddisfazione . Per la prima volta c’è un segnale di inversione rispetto ai vecchi trattati fondati sull’austerità e sui rimborsi dei prestiti sotto dittatura del MES.

All’Italia in segno di solidarietà vanno 172,7 miliardi di cui 82 a fondo perduto (la quota maggiore del “fondo”) certo ne servirebbero di più, ma comunque è un segnale positivo dove, anche al netto dei contributi che l’Italia dovrà versare all’ EU, c’è sempre un netto positivo per l’Italia in più, di circa 27 miliardi , quindi un “punto” importante a favore di Conte ed il suo governo.

ALLORA TUTTO BENE ?

E’ un primo segnale importante che fino ad alcuni mesi fa era inimmaginabile , ma prima di dire che allora siamo ad una svolta positiva bisogna sciogliere alcuni nodi politici fondamentali a partire da queste considerazioni:

1) La proposta della Commissione Europea dovrà essere discussa in Parlamento Europeo il 18 ed il 19 giugno ed i Paesi del Nord detti “frugali” cercheranno dare battaglia a tutto campo, cercando di cambiare i contenuti o almeno di legare i 91 miliardi del prestito alle riforme... che non avranno niente a che vedere con la Green economy ma che nella sostanza significherebbe continuare a privatizzare attività, svendere beni pubblici, tagliare lo stato sociale, tagliare diritti ecc... ed in caso di mancato rimborso del prestito (91 miliardi) essere sottoposti alle stesse regole stabilite dal MES... Il primo nodo politico riguarda il Parlamento Europeo che il 18/19 si troverà davanti ad un test Vitale, quello di riuscire a promuovere un coordinamento stretto unificante che superi i riflessi dei Trattati UE, ma che sembra molto difficile visto le posizioni corporative di vari stati nazionali a partire da quelli del Nord Europa e non è detto che la vicenda finisca il 19 giugno.

2) SE LA PROPOSTA VIENE ACCOLTA DAL PARLAMENTO EUROPEO, COME DOVRANNO ESSERE SPESI I 172,7 MILARDI ?

Oggi In Italia siamo in presenza di una coalizione di grandi gruppi italiani politico/editoriali/industriali, che assieme ai medi gruppi ed alla piccola borghesia della produzione e servizi, cercano di condizionare ai propri fini le politiche del Governo onde evitare il rischio che lo Stato da regolatore torni ad essere gestore diretto di settori fondamentali dell’economia e si vada a sostituire al mercato. La classe economica/finanziaria dominante si serve dell’involucro Statale per affermare il dominio di classe a garanzia dei loro interessi. L’altro nodo fondamentale da sciogliere è proprio il come lo Stato interverrà nella seconda fase della crisi per le sue conseguenze economiche sociali, politiche ... cioè di il quale ( a sostegno di chi) intervento pubblico del governo e delle banche dovrà esserci e di come dovranno essere indirizzate le risorse Europee.

3) I “PADRONI LO SANNO, per questo oggi I capitalisti, hanno bisogno dello Stato, sia come espressione della loro volontà generale, sia come strumento di controllo sulle classi lavorative e subordinate, per impedire che l’interesse generale del Popolo prevalga sull’interesse generale della classe dominante.

Per cui tramite il nuovo Presidente della Confindustria Bonomi, hanno già chiesto :

Le aziende che vincono l’appalto, che potranno a sua volta dare in subappalto ad altre aziende senza limiti attività lavorative che avrebbe dovuto svolgere lei , guadagnando sul lavoro svolto da altre aziende;

Con la fine dei criteri stabiliti dal codice su gli appalti, attraverso accordi sulla prevenzione e sicurezza fatti tra le Aziende le RSL e le OO.SS. ed anche la legge sul il testo Unico in materia di scurezza resterebbe lettera morta;

Inoltre non gli bastono gli affidamenti diretti fino a 5 milioni, stabiliti nell’ultimo decreto del governo ( con grande giubilo per le aziende anche in odor di mafia,) nonché l’abbattimento dell’Irap... chiedono anche la riduzione delle tasse alle classi ricche, con una specie di Flat Tax e chiedono anche il trasferimento diretto dei futuri fondi Europei verso le imprese sempre a fondo perduto …

4) QUESTIONE : Negli anni passati i liberisti chiedevano continui passi indietro allo Stato, ed hanno comprato quasi per regalo, imprese e settori importanti per l’economia del nostro Paese... ed il governo non dovrebbe mai dimenticare che da almeno 30 anni gli imprenditori hanno ottenuto anche l’abolizione dello Statuto dei Lavoratori, un mercato del lavoro precario, flessibile, senza diritti, bassi salari, basse pensioni, ammortizzatori sociali , ecc... facendo profitti a “sfare”, senza peraltro reinvestire i propri capitali nello sviluppo innovativo, qualificato e compatibile con l’ambiente , ma destinando gran parte dei medesimi ad investimenti specolativi finanziari , contribuendo così solo alla crescita dei disoccupati e del precariato.

ORA, gli artefici del capitalismo economico e finanziario , dopo aver depredato l’Italia, con la medesima arroganza, esigono uno Stato al loro servizio per “ripartire”... M a se una lezione possiamo trarre dalla terribile pandemia avvenuta in Italia , è che essa è anche il frutto dell’aver lasciato fare al mercato... non solo il liberismo ha creato il disastro sanitario con 33.000 morti ma ci ha anche trascinato in una crisi economica senza precedenti e senza vie d’uscite ... non da oggi, ma almeno dal 2008...

5) QUESTIONE : Non c’è mai stata da parte della classe economica e politica dominante, la volontà di cambiare nel profondo, solo perché avrebbe intaccato interessi economici e finanziari delle classi ricche capitaliste .
Non credo che dopo la pandemia, la situazione possa cambiare solo perché è evidente che il modello liberista ha fallito... esso verrà riproposto..
Ma oggi molti commentatori economici e politici sostengono che è giunto il tempo per una riflessione con il ritorno del pubblico nell’economia e nella società E allora IL NODO CENTRALE FONDAMENTALE DA SCIOGLIERE è la decisione su come impiegare le future risorse ... ed è allo Stato che spetta decidere come distribuirle e come intervenire mettendo al centro le priorità tra cui quelle di:

Il Paese dopo due mesi di lockdownè in ginocchio, e non sarà il libero mercato o l’iniziativa dei privati a risollevarlo, è allo Stato che spetta decidere come distribuire le proprie risorse nell’ambito di priorità che sono legate alla nostra Costituzione, la dove impone anche alla libera iniziativa economica dei privati, l’intervento pubblico dello Stato per indirizzare e coordinare tanto l’attività pubblica quanto quella privata “a fini sociali”.

Ma dubito che questa fase di scelte fondamentali possa tradursi in atti concreti senza ricreare anche un vasto movimento di lotta nel nostro Paese …

In Italia bisogna fare capire che non siamo più disponibili ad accettare una situazione di oppressione e di sfruttamento, di distruzione dell’ambiente , distruzione del sociale... Bisogna fare capire che non basta andare a votare per cambiare...

Dobbiamo riprendere in mano il nostro destino, sociale, biologico, climatico.

Umberto Franchi

Lucca, 29 maggio 2020