Che tempo fa ? Dopo il declino arriva il collasso della società italiana

L’ultimo rapporto del Censis, sulla realtà Italiana evidenzia la desolazione e la disperazione della maggioranza degli italiani con

MA DOBBIAMO CHIEDERCI SE OLTRE AL CROLLO DELLO STATO SOCIALE E DELLA SPERANZA ,SIAMO ANCHE IN PRESENZA DEL CROLLO DELLA DEMOCRAZIA ?

Credo di si... nel corso degli ultimi 30 anni, tutti i pilastri della democrazia sono crollati CON:

  1. il mercato globale e' sfuggito ad ogni controllo politico ed ha imposto lo smantellamento dello stato sociale;

  2. E’ finito il patto sociale fondato con il compromesso tra capitale e lavoro e sviluppato attraverso il conflitto di classe tra governi, capitale e lavoro, con la vittoria delle classi ricche ...

  3. la crisi del modello produttivo Fordista, la finanziarizzazione globale dell'economia , ha comportato anche il crollo della centralità del lavoro e delle lotte operaie e studentesche;

  4. lo Stato Nazione ha perso la sua sovranità delegandola ad organismi transazionali privi di legittimazione democratica, quali la banca mondiale, la BCE, il FMI, NATO , MES;

  5. Gli USA tramite la Nato o direttamente impongono lo sviluppo e detenzioni delle armi atomiche con la partecipazione alle guerre da essa fomentate;

  6. infine i processi mediatici , l'uso del web, di spettacolarizzazione , personalizzazione , della politica , hanno svuotato il senso tradizionale dei meccanismi di rappresentanza tramite i partiti.

Quindi a mio parere viviamo in una società che non è più democratica... ma una società post-democratica ;

MA COME EVIDENZIA IL CENSIS , LE RICADUTE NEGATIVE, OLTRE CHE SUL PIANO POLITICO, SONO ANCHE SUL PIANO MORALE, CULTURALE E CIVILE.

IN SOSTANZA OGGI, SIAMO IN PRESENZA DI “ROVINE” E DI “MARCIO” MA LA MAGGIORANZA DEL POPOLO PENSA CHE I RESPONSABILI SONO TUTTI CHE VUOL DIRE NESSUNO !

Allora il punto nodale resta quello di capire come in questa realtà , oggi sia possibile garantire rappresentanza e partecipazione, alle classi sfruttate o subalterne... COME ESSE POSSONO ridiventare soggetti attivi in questo nuovo contesto sociale e politico al fine di un profondo cambiamento politico, civile, morale, culturale.

In Italia Vi sono però anche polte persone che Credono di poter cambiare, esse sono presenti nei Sindacati, nelle Associazioni, nei Movimenti ed ora anche nelle piazze delle “Sardine”... ma la loro attività non è più molto conflittuale... e di norma promuovano petizioni sui diritti, denunciano le cose che non funzionano, chiedono anche interventi Allo Stato, Regioni, Comuni... producono documenti e progetti rivendicativi alternativi per poi sottoporli a iniziative di leggi popolari o, facendo referendum, fino a chiedere il rispetto ed applicazione della nostra costituzione .

Non c’è dubbio che anche ciò che viene fatto è importante ... ma è del tutto insufficiente !

A lungo andare negli anni, per molti è diventato un rituale insufficiente ... una prassi scontata che finisce per “smuovere poco” ed essere deleteria .

Credo anche che spendere energie in competizioni elettorali, dove i programmi di governo o sono sostanzialmente segnate da scelte liberiste o neutralizzate dai poteri sovranazionali, sia una pura illusione.

Credo anche che sia illusorio pensare ad una "democrazia orizzontale" da sostenere tramite la rete... che anzi sta diventando un modo di delega a chi propone le scelte da fare..;

E ALLORA CHE FARE ? SSEGUIRE L’ESEMPIO DELLA FRANCIA...

la risposta e' ancora una volta : cercare di sviluppare un forte movimento di lotte rivendicative sul sociale, sul lavoro, sull’ambiente, sulle pensioni, sulla scuola.... nelle fabbriche, nelle scuole, nei territori, generale... Non vedo scorciatoie !

Umberto Franchi

Lucca, 8 dicembre 2019