La resistenza del 21° secolo: come resistere al totalitarismo del capitale?

La rapida avanzata della colonizzazione capitalista sviluppata negli ultimi 40 anni, in Italia, soprattutto con l'avvento della moneta unica Europea, evidenzia un avanzamento enorme delle disuguaglianze con un 10% di ricchi sempre piu' ricca che detiene circa il 55% di tutta la ricchezza esistente, mentre i ceti medi e poveri si sono ulteriormente impoveriti, dividendosi le briciole.

La realtà sociale vedeva:

  1. alla fine degli anni 70 le pensioni Italiane che erano le migliori d'Europa, oggi le pensioni sono diminuite di oltre il 30% , il 50% dei pensionati che deve vivere con meno di 1.000 euro mensili, di cui il 12% in povertà assoluta con meno di 500 euro mensili;

  2. i valori reali dei salari Italiani alla fine degli anni 70 erano tra i migliori d'Europa , oggi sono tra i piu' bassi d'Europa;

  3. i diritti dei lavoratori alla fine degli anni 70 erano i migliori d'Europa : non si poteva licenziare senza una giusta causa, non esisteva il precariato, la flessibilita' , le false cooperative, la frantumazione del lavoro... e dopo un periodo di prova che variava da una settimana ad un mese, le aziende avevano l'obbligo di assumere il lavoratore a tempo indeterminato;

  4. la sanità pubblica e la scuola pubblica , che erano tra le migliori d'Europa oggi sono in gran parte privatizzate a danno dei ceti piu deboli , degli studenti e cadono a pezzi.

Ma il liberismo non si accontenta mai, e anche tramite le Direttive Europee , imposte da Organismi sovranazionali non eletti, che peggiorano in continuazione la situazione di sfruttamento e di oppressione di chi ha un lavoro, di chi e' disoccupato e cerca un lavoro , dei pensionati, degli studenti ... essa continua a peggiorare , sempre a favore del capitale economico e finanziario.

Oggi non e' realistico pensare di democratizzare e controllare le istituzioni sovranazionali come la UE, BCE, FMI... senza una mobilitazione di massa... profonda ... nelle aziende, nei territori e generale... dei ceti medi e poveri... , su un progetto economico e sociale alternativo.

La mutazione sociale ed economica, civile, politica, culturale, avvenuta nel nostro Paese ed anche in altri Stati Europei, non puo' più essere governata, senza sottomettere i mercati finanziari ed economici ad un controllo politico e soprattutto sociale.

Per questo oggi parlare di resistenza del 21° secolo, significa cercare di creare condizioni di mobilitazione, sulle pensioni e su un progetto economico e sociale alternativo... mobilitazione che e' già presente in Francia , ma va estesa anche in Italia ed in altri Paesi ...

Cio' e' necessario al fine di rompere , la spirale infernale che vincola l'economia al debito pubblico , con i continui tagli e privatizzazioni dello stato sociale , dei diritti, dei salari ... e continuo arricchimento degli speculatori e capitalisti ... e quindi invertire la realtà ricreando condizioni di più uguaglianza, e giustizia sociale.

Umberto Franchi

Lucca, 12 febbraio 2020