Il progetto Gruia dei Berretti Bianchi

Alcuni dati fondamentali di conoscenza sul progetto a Gruia:

Dalla data del ritorno (estate 2012) ad oggi sono state risistemate 10 abitazioni e si sta lavorando all'undicesima, che dovrebbe anche essere l'ultima. Essa tuttavia non si trova a Gruia, ma a Recea, un paese che dista una quarantina di km.

Si vorrebbe anche risistemare l'abitazione di una coppia composta da padre e figlio, entrambi in carrozzella situata nel paese di Cetate che dista una sessantina di km a sud da Gruia di fronte alla Bulgaria.

Gli interventi sono consistiti prevalentemente nella riparazione di tetti e nella copertura di soffitti in cui il fango e la paglia sono stati sostituiti con cartongesso e lana di vetro.

In alcune case sono state costruite nuove stanze che hanno praticamente significato il raddoppio della superficie dell'abitazione e un paio sono state edificate interamente. Per quest'operazione sono stati spesi circa 30mila € che sono stati impiegati per retribuire i lavoratori e acquistare i materiali.

A ciascuno dei 3 muratori è stato corrisposto l'importo di 300€ mensili e 200€ a ogni manovale.

Le squadre impiegate, composte da un muratore e 3 o 4 manovali, sono state dapprima 2 e successivamente, con il sopraggiungere dell'inverno, 3.

La risistemazione delle abitazioni è stata considerata il primo intervento della costituenda impresa agricola proprio per dare la possibilità a chi vi lavorerà di poter migliorare la propria situazione abitativa, che è il primo livello di miglioramento della qualità della vita.

Questo ha significato innanzitutto introdurre il principio di solidarietà all'interno delle famiglie: partecipando alla risistemazione delle abitazioni dei propri amici si è ottenuta quella della propria invece che ricorrere all'aiuto di parenti e amici e la garanzia di qualità dei materiali impiegati per la costruzione, mentre spesso le condizioni di indigenza spingevano le famiglie ad acquistare materiale usato o di risulta.

Il progetto successivo sarà l'alfabetizzazione dei lavoratori. Ovviamente su base volontaria.

Esso è stato suggerito da un'infermiera Rom che tiene i rapporti fra i Rom e l'Amministrazione Comunale di Gruia e dovrebbe essere realizzato con l'aiuto di un professore Rom che vive nel quartiere zingaro di Gruia, il prof. Simon, che ha anche scritto una lettera al ministro Riccardi per chiedergli di sostenere il nostro progetto. Esso dovrebbe avere una durata almeno biennale e costare complessivamente attorno ai 9mila €.

Terminata la risistemazione delle abitazioni ci sarà una sospensione delle attività ipotizzata fra dicembre 2012 e febbraio 2013 durante il quale verrà corrisposto un contributo di 100 € a persona.

E' prevista l'erogazione di altri contributi per particolari esigenze delle famiglie.

Dal mese di marzo verrà avviata l'attività agricola e di allevamento con l'acquisto di capre e maiali. Entro il mese di luglio si dovrebbe riuscire a raggiungere l'autosufficienza dell'impresa, che verrebbe costituita per intero in Romania sebbene partecipata da un socio rappresentante italiano.

Contemporaneamente sono state acquistate 16 roulottes che sono state distribuite nei 4 comuni della Versilia storica (Stazzema, Seravezza,  Forte dei Marmi e Pietrasanta) con il concorso dei Rom stessi che hanno contribuito con 100 € cadauna mentre la quota a carico dell'Associazione è stata di 200 €. Tutto cià in accordo con le Aministrazioni dei 4 comuni. Purtroppo non è ancora completata la dotazione di servizi alle famiglie che vivono nelle roulottes ma si sta gradatamente procedendo in quella direzione.

E' stata affittata una casa a Pontestazzemese in cui sono state accolte una dozzina di persone e un'altra è stata ricevuta in comodato da un sacerdote della zona. Sono stati iscritti una quindicina di bambini nelle scuole elementari e medie di zona e si è provveduto alla dotazione del necessario per la frequenza scolastica.

Per questa parte del progetto sono stati spesi circa 10mila €.

Gruia si trova nel distretto di Mehedinţi, la cui più importante città è Drobeta-Turnu-Severin, che si trova a circa 60 km di distanza e nella regione storica dell'Oltean che ha come capoluogo Craiova, distante poco meno di 100 km, nel sud della Romania, sul fiume Dunarea (Danubio) di fronte alla Srbija, in particolare alla città di Negotin che si può vedere proprio dalla prima casa "raddoppiata" dai Berretti Bianchi. Il paese ha 3300 abitanti e i Rom sono circa la metà della popolazione. Il 40% degli abitanti vive periodiche situazioni di emigrazione. Il terreno acquisito per l'impresa agricola dista meno di un km dal fiume ed è all'incirca al livello di quest'ultimo.. Lo separano da esso alcune lagune che vengono chiamate "bonifiche" utilizzate anche per la pesca.

Fra gli elementi di novità che ci pare opportuno segnalare è che questo è un progetto in cui, a differenza degli altri, nei quali generalmente i proventi vanno ai Gadjé che intervengono a sostegno dei Roma, la quasi totalità del denaro impiegato va a finire direttamente sui bilanci familiari, o in forma di denaro per il sostentamento oppure di materiali da costruzione come risorsa disponibile.

Angelo Gandolfi


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