Se fosse tuo figlio

Se fosse tuo figlio

riempiresti il mare di navi

di qualsiasi bandiera.


Vorresti che tutte insieme

a milioni

facessero da ponte

per farlo passare.


Premuroso,

non lo lasceresti mai da solo

faresti ombra

per non far bruciare i suoi occhi,

lo copriresti

per non farlo bagnare

dagli schizzi d’acqua salata.


Se fosse tuo figlio ti getteresti in mare,

uccideresti il pescatore che non presta la barca, urleresti per chiedere aiuto,

busseresti alle porte dei governi

per rivendicare la vita.


Se fosse tuo figlio oggi saresti a lutto,

odieresti il mondo, odieresti i porti

pieni di navi attraccate.

Odieresti chi le tiene ferme e lontane

Da chi, nel frattempo

sostituisce le urla

Con acqua di mare.


Se fosse tuo figlio li chiameresti

vigliacchi disumani, gli sputeresti addosso.

Dovrebbero fermarti, tenerti, bloccarti

vorresti spaccargli la faccia,

annegarli tutti nello stesso mare.


Ma stai tranquillo, nella tua tiepida casa

non è tuo figlio, non è tuo figlio.

Puoi dormire tranquillo

E soprattutto sicuro.

Non è tuo figlio.


È solo un figlio dell’umanità perduta,

dell’umanità sporca, che non fa rumore.

Non è tuo figlio, non è tuo figlio.

Dormi tranquillo, certamente

non è il tuo.

 

Sergio Guttilla in “www.viandanti.org” del 5 luglio 2018

29 giugno 2018 Dedicata a i 100 morti in mare,

morti affogati in attesa di una nave che li salvasse

Fonte: Padre Angelo Cupini - Comunità di via Gaggio