Voci degli invisibili della Casa di Accoglienza di Massa: Giuseppe di Barberino in Mugello

Un volto aperto e fiducioso, una sorta di ingenuità del bambino che ancora è presente in lui. Così si presenta questo ragazzo costretto a vivere per strada da poco tempo, ma che sta cercando di uscirne prima possibile, mi dice: “Per strada si sta male, ci sono brutte compagnie, e poi ora arriva l’inverno……”


Ha un’animo sensibile, un talento artistico, ama disegnare. Ha fatto l’istituto d’arte e si è diplomato. Sogna di poter lavorare in campo artistico.

Quando è arrivato qui è stato aiutato da un sacerdote che lo ha accolto e si è attivato per trovargli una sistemazione decente. Giuseppe è molto riconoscente verso questa persona e si meraviglia dell’interessamento che riceve.

Mi racconta della sua vita che è cambiata all’improvviso.

Un’incidente , la morte della madre appena cinquantenne , mentre si recava al lavoro la mattina presto, nel bar che gestiva assieme al marito. Una perdita dolorosa di un punto di riferimento e una tragedia che ha cambiato la sua vita.

Il padre dopo poco trova un altro amore , ma l’amore è una donna straniera, che porta il padre con se in America. Giuseppe accetta questa separazione , dicendo che il babbo è ancora giovane ed è giusto che si rifaccia una vita.

Un altro distacco , anche se si deve pur crescere, ma c’e conflitto in questa crescita forzata.

Giuseppe ha anche una sorella più grande che vive anche lei in America.

Giuseppe resta a casa e continua a vivere con lavori part-time, sa usare il tornio, lavora in una fabbrica di ceramica, fa lavoretti saltuari, fino a quando anche questi non ci sono più e così non ha più neppure i soldi per mangiare e pagare le spese.. Anche il contratto d’affitto ormai sta scadendo e così non c’è più nemmeno un posto dove stare. Ora è anche fuori casa . Non ha più niente che gli ricordi le sue origini,

Solo e senza affetti, ogni tanto sente il padre ,ma i rapporti con lui non sono poi così tanto buoni…..gli amici che ha lasciato a casa sono pochi, non è mai stato un tipo di molta compagnia,anzi ha sempre preferito stare da solo.

Ora spera di trovare una sistemazione ed un lavoro e di poter ricominciare a vivere. Gli occhi brillano ed il sorriso sul volto aperto ti fa capire che non si è spenta la fiducia, nonostante le avversità che la vita gli ha già riservato.


2 novembre 2011


Pubblichiamo i racconti degli ospiti della Casa di Accoglienza di Massa, raccolti dai volontari, in modo da condividere emozioni e frammenti di vita delle persone che vengono ospitate settimanalmente presso la struttura.

Associazione Volontari Ascolto e Accoglienza