Casa di accoglienza di via Godola: Report 2017

Ogni anno proponiamo alla comunità locale questo breve report sull'attività della nostra associazione nel Centro di Ascolto e nella Casa di Accoglienza di via Godola, non come momento autocelebrativo e autoreferente, quanto piuttosto per tentare, spesso con scarso risultato, una riflessione ed un dibattito sulle tematiche dell'esclusione, partendo dalla nostra piccola esperienza di percorso accanto ad alcuni degli ultimi della nostra società.

Ci appare infatti quanto mai importante osservare le dinamiche sociali con la prospettiva di chi non non ha diritti e non ha voce per urlare la propria esclusione dagli elementari diritti di cittadinanza, perché siamo convinti che solo una società capace di far propria l'accoglienza nel sistema di valori e di cultura, procedendo per scelte inclusive, è una società realmente a dimensione di donna e di uomo, nella quale l'elemento centrale è il rispetto della persona nella sua totalità.

In questo contesto culturale e politico che vede emergere con forza sentimenti e culture di esclusione, razziste e fasciste, ci appare quanto mai importante ribadire con forza che una società accogliente ed inclusiva non può rivolgersi solo alle persone “italiane”, perché l'assenza di diritti e l'esclusione riguarda la persona, a prescindere dal genere, dalla nazionalità e dal credo religioso.

L'accoglienza quindi come elemento della lotta all'esclusione, alle disuguaglianze... per costruire un sistema sociale diverso, in cui la prospettiva di lettura è quella degli ultimi e non dei primi.

Certo che costruire una società inclusiva ha i suoi costi, comporta delle trasformazioni, chiede di individuare le priorità... ma sarebbe interessante riflettere sui costi reali delle pratiche di esclusione che noi mettiamo in atto per ridurre le nostre comunità a fortini assediati.

Una società inclusiva risponde anche a quella percezione di insicurezza che respiriamo nei nostri territori, perché intervenire sulle cause che determinano le disuguaglianze e l'esclusione significa ridurre gli ambiti di marginalità e di devianza.

In quest'ottica proponiamo la lettura del nostro report annuale e di tutta la documentazione che condividiamo da anni (consultabile sul sito dell'Accademia Apuana della Pace, di cui siamo una delle associazioni fondatrici, alla pagina web https://www.aadp.it/index.php?option=com_docman&Itemid=197).

Nel report non siamo stati in grado di fare commenti significativi alle tabelle che proponiamo, perché drammaticamente non vi sono variazioni così significative tra un anno e l'altro, sia per le dimensioni della Casa di Accoglienza, sia, sopratutto, perché in questa situazione sociale, aggravata dal contesto culturale e politico, le pratiche di esclusione sono in continuo aumento e da questa condizione è difficilissimo uscire fuori.

Per tale motivo, in assenza di cambiamenti significativi delle politiche sociali e culturali, ogni anno dovremmo riproporre i soliti commenti, le stesse considerazioni, le stesse denunce, che preferiamo lasciare ai numeri, che parlano già tanto da soli.

Buona lettura!

Il Direttivo AVAA

Massa, 10 aprile 2017