Sanctuary Movement: Chiese aprite le vostre porte

Le Chiese cattoliche e protestanti della Germania, che partecipano al “Sanctuary Movement” offrendo asilo nelle proprie chiese ai rifugiati, ricercati dalla polizia per essere deportati nell’inferno da cui sono fuggiti, stanno dando una bella testimonianza di Umanità a tutta l’Europa.

Chi sta incarnando, in questi giorni, tutto questo è la badessa del monastero benedettino di Maria Frieden, in Baviera, Mechthild Thurmer, alla quale la stampa tedesca ha fatto da cassa di risonanza . Questo monastero benedettino aveva aderito anni fa alla Carta del “Sanctuary Movement” ed ha iniziato poi ad accogliere donne profughe minacciate di espulsione, entrando ben presto in conflitto con le autorità giudiziarie. Infatti il tribunale di Bamberga aveva già nel 2018, minacciato la badessa Mechthild Thurmer di arresto e incarcerazione perché si era rifiutata di pagare una multa di 2.500 euro per aver bloccato la deportazione di una donna eritrea alla quale aveva dato “asilo”. Lo stesso Tribunale sta ora facendo pressione sulla badessa perché consegni una donna kurda protetta dal monastero con la promessa di abrogarle la multa dei 2.500 euro del 2018. La Thurmer ha definito la proposta ‘alienante’. Ed ha aggiunto che è disposta ad andare in prigione piuttosto di consegnare alla polizia la donna curda.”Se mi mandano in prigione, ci andrò. Ma almeno ho la coscienza limpida perché ho fatto quello che considero giusto. Non posso consegnare una persona a cui ho dato ‘asilo’.” (Mi sembra di sentire la voce di un’altra tedesca, Carola Rackete quando ha disubbidito agli ordini di Salvini) “Sia per la donna eritrea che curda- ha ricordato la Thurmer- si tratta di esseri umani che non hanno futuro nella propria patria e hanno già sofferto tanto. Che a uno venga vietato di aiutare tali persone mi sembra pura follia.” La badessa deplora il fatto che la chiesa abbia dimenticato “l’antica tradizione dell’asilo” e spera che questa sua vicenda possa spingere le chiese a tale pratica nei propri edifici. I vescovi della Baviera hanno ora dato il loro forte sostegno a questa coraggiosa badessa.

Ma le posizioni della Thurmer sono anche quelle del Comitato Ecumenico della Germania, composto da parrocchie cattoliche, protestanti e da altre realtà ecclesiali che hanno firmato la Carta del “New Sanctuary Movement”(2010) (Sono fiero che anche i missionari comboniani della Germania vi abbiano aderito). “Noi ci impegniamo-afferma la Carta- a offrire asilo nelle nostre chiese a rifugiati minacciati di deportazione nella loro terra ove possono rischiare la vita. Non desisteremo finchè soluzioni accettabili vengano trovate. Se necessarie, dobbiamo avere il coraggio di scontrarci con le autorità civili”. Questo movimento si ispira alla tradizione biblica delle città-asilo(Numeri 35,9-34), ripresa poi nel Medioevo:chi riusciva a trovare rifugio in una città-asilo o in un luogo sacro, aveva diritto ad essere protetto. Questa tradizione è stata ripresa negli USA , negli anni ottanta, quando Reagan deportava i profughi nicaraguensi o salvadoregni nei loro paesi dove li attendeva la fucilazione. Più di 500 chiese si erano costituite “santuario” per proteggere tali rifugiati. Molti sono stati così salvati da morte certa.Ora, con la presidenza Trump, il problema si ripropone di nuovo. E così ben 700 istituzioni(chiese protestanti come cattoliche, ma anche università, contee e perfino uno stato come la California) hanno iniziato a offrire”asilo” a chi rischia di essere deportato in una nazione dove è in ballo la vita. “Le chiese devono aprire i loro battenti per accogliere coloro che Trump vuole deportare- ha scritto nella rivista Sojourners il pastore B. Packnett-Se Trump decidesse di deportare undici milioni di clandestini, dobbiamo chiedere una massiccia disobbedienza civile. La resistenza è un lavoro sacro. Ecco perché è il nostro lavoro.”

Non è solo l’America di Trump che ha questi problemi, ma anche l’Europa persegue simili politiche migratorie. Infatti la Ue persegue due obiettivi:il rafforzamento delle frontiere esterne(Libia, Sahel e Turchia) e l’espulsione di chi non ha diritto a chiedere asilo. E l’Italia è una fedele esecutrice di questo piano europeo. Ma deportare profughi in certi paesi vuol dire esporli alla morte, alla prigione o la dileggio pubblico.

Per cui penso sia fondamentale per le Chiese cattoliche, protestanti, valdesi , ortodosse in Italia, lanciare una loro “Carta” del Nuovo Movimento Sanctuary, sul modello di quello europeo. Mi appello soprattutto alle parrocchie, alle Caritas, ai monasteri, agli istituti missionari. Se le chiese daranno questo esempio, anche città, comuni, università, potrebbero aggregarsi come negli USA. Se le chiese in Germania lo hanno fatto, perché non lo possono fare le chiese in Italia? Coraggio, chiese! Una donna, una badessa tedesca ci ha dato l’esempio di disobbedienza a certe leggi in nome di una legge superiore che è quella della Vita.

Ora tocca a noi!

Alex Zanotelli

Napoli,12 novembre 2020