A parte apparenze e appartamenti

A parte tutto, si può voler capire che ad un cardinale vaticano sia utile un appartamento, cioè un'abitazione appartata, di centinaia di m2: avrà ben bisogno di uno studio, di una biblioteca, dell'ufficio di un segretario, di un salotto adeguato a ricevere ospiti importanti, di una cucina capace di preparare pasti degni di detti ospiti, di camere e servizi decenti per sè e per gli ospiti, e forse di una piccola palestra. Possiamo cercare di capire, a parte tutto. A parte tutto ciò, si suppone che la sua camera da celibatario non abbia bisogno di un letto a due piazze, e di un armadio in proporzione, né che in casa sia necessaria una cameretta per i bambini, i loro giochi e i loro compiti. A parte questa bella semplificazione rispetto al bisogno di una normale famiglia, che non sempre ha questi spazi vitali, possiamo supporre che il cardinale potrebbe  mangiare in una mensa vaticana degna di lui e abitare in un decente pensionato, come fa papa Francesco, che certo è un tipo a parte.
Una quarantina di padri conciliari, riunitisi a parte, alla fine del concilio, nel 1965, stilarono un "patto delle catacombe", che suggeriva semplicità di vita agli uomini di chiesa, per testimoniare che la chiesa è di tutti, ma anzitutto dei poveri. Scrivevano: "Rinunciamo per sempre all'apparenza e alla realtà della ricchezza..." eccetera (vedi testo allegato). A parte tutto, quella metratura di tanti appartamenti non è una bella apparenza.
E' questione di superficie piuttosto sostanziale. A parte tutto.
Enrico Peyretti, 5 novembre 2015