Si fermino gli scontri armati nel Sahara Occidentale

La notte di giovedì 12 novembre le forze armate marocchine hanno violato l'accordo di cessate il fuoco firmato tra le due parti in conflitto nel Sahara Occidentale – Fronte Polisario e il Regno del Marocco – inviando forze militari attraverso la zona cuscinetto di Guerguerat, con azioni contro i civili saharawi che dal 21 ottobre manifestavano pacificamente contro l'apertura di una breccia nel limite invalicabile definito dagli accordi del 1991.

L'Esercito popolare di liberazione saharawi ha reagito all'azione militare marocchina che rappresenta una grave violazione dell'accordo di cessate il fuoco.

Il rischio di una escalation è altissimo. Il futuro dell'Accordo di Pace, che da anni è bloccato per il mancato rispetto del referendum sull'autodeterminazione, così come la sicurezza di tutta la regione vengono così seriamente messe a rischio da questa azione unilaterale su cui le Nazioni Unite e l'intera comunità internazionale dovrebbero immediatamente chiedere conto al Governo del Marocco, anche attraverso un'operazione di interposizione che tuteli la popolazione civile e che fermi immediatamente l'uso delle armi.

La mancata soluzione del conflitto nella regione del Sahara Occidentale e del Maghreb, non può che generare sofferenze, nuove violenze, instabilità ed insicurezza per tutti. Per questo chiediamo:

Roma, 16 novembre 2020