Conferenza stampa “a quando la pace in Congo?” Biografia e intervento di Michelina Mwendike Kamate, scrittrice e attivista del movimento LUCHA, lotta per il cambiamento

Michelina Mwendike Kamate, scrittrice e attivista del movimento LUCHA, lotta per il cambiamento.

  1. Attraversare il tempo gridando, visualizzando un destino di miseria, chiedere aiuto e affrontare l'indifferenza può portare all'asprezza. E invece, il popolo congolese, non è amaro, non è acido. A volte sceglie di non lamentarsi, perché ormai, da 30 anni sta li, lottando contro ogni vento per sopravvivere.

  2. Tutti abbiamo scelto la vita. Lo vedrete nei video del Papa. Noi accogliamo con sorrisi, canti e balli. E non solo perché lui è il Papa. In Congo, tanti stranieri si sentono subito a casa. Non perché ci sono le leggi a favore del'immigrazione (anzi) ma perché chi ha scelto la vita, ne sa il valore, e lo condivide.

  3. 1992-2022, 30 anni di guerra. Morti senza nomi. Numerosi paesi coinvolti. Vogliamo dirvi che c'è chi lotta ogni giorno per avere elezione liberi, strade, stipendi, sicurezza. Abbiamo l'impressione che il mondo preferisce lasciarci dentro quello caos perché solo cosi ci prendono minerali a prezzo zero. Non ci pagano la C02 che assorbe la foresta equatoriale congolese. Ma nonostante quello, lottiamo per migliorare la situazione.

  4. Il popolo congolese lotta gia, e ci sono risultati:cambi di governi, una strada qui e là, una legge favorevole per la scuola gratuita, ecc. ma lo sappiamo, icambiamenti sono minimi e vengono molto lentamente. Lo diceva Lumumba: la lotta sara lunga. Lo è. Sono attivista da 10 anni e il bisogno di fare qualcosa cresce.

  5. Il male è profondo e abbiamo bisogno di aiuto per affrontarlo. Chiediamo al popolo Italiano di dare attenzione a quello che succede in Congo. Ricordiamo con affetto l'ambasciatore Italiano Luca Attanasio 43anni, la sua guardia Vittorio lacovacci 30 anni, e il loro autista Mustafa Baguma Milambo, 56 anni. Tutti morti come noi: In circostanze non chiare, e per adesso senza una giustizia.

    Ne approfitto per parlavi di Luc Nkulula, morto a 34anni, bruciato in casa sua soltanto perché era un attivista del movimento non violento LUCHA. Obadi Muhindo 26anni, Freddy Kambale 20ans e Ushindi 18 anni tutti morti,ammazzati dalle armi da fuoco delli polizia durante manifestazioni pacifiche in cui chiedevano la demilitarizzazione della regione di Beni. Rossi Mukendi 35ans, attivista e Therese Kapangala, 24anni,aspirante suora nella congregazione della Sacra Famiglia, uccisi a Kinshasa in una manifestazione organizzata dai laici cristiani cattolici in cui chiedevano il rispetto della costituzione del governo di Kabila.

  6. Il caso Congo, la guerra che ci è imposta ci ha insegnato tanto: In Congo c'è umanità ovunque. Le sofferenza invece di dividerci ci hanno resi più uniti. Prima c'erano le tribu, adesso c'è un solo popolo congolese. Perché sappiamo che la violenza fa male a tutti. Un'arma non è fatta per proteggere una comunità, tutte le armi uccidono. La guerra,che è la nostra storia, ci ha insegnato che solo la non violenza sarà capace di dare risultati.