Aboliamo le armi nucleari (1)

Alla fine di marzo si sono svolti  a New York i lavori della prima sessione delle trattative per la messa al bando delle armi nucleari. Partecipavano i paesi che hanno approvato a larga maggioranza la risoluzione delle Nazioni Unite A/RES/71/258 (ex L.41) del 23 dicembre 2016.

L’International Campaign for the Abolition of Nuclear Weapons, ICANW, informa http://www.icanw.org/why-a-ban/positions/, sulla posizione dei vari paesi, membri delle Nazioni Unite, in tali trattative:

“Italy, which hosts US nuclear weapons on its territory, voted against the UN resolution to begin negotiations in 2017 on a treaty prohibiting nuclear weapons. It claims that US nuclear weapons are essential for its security, and has refused to declare that nuclear weapons should never be used again, under any circumstances.”

Traduco, per comodità: “L’Italia, che ospita bombe nucleari nel suo territorio, ha votato contro la risoluzione delle Nazioni Unite per l’inizio, nel 2017, di negoziati per un trattato che proibisca le armi nucleari. Essa (cioè noi, voi, che siamo l’Italia) sostiene che le armi nucleari degli Stati Uniti sono essenziali per la sua sicurezza e si è rifiutata di dichiarare che le armi nucleari non devono mai più essere usate, in nessuna circostanza.”

Applausi al governo italiano. Io, che sono un sessantamilionesimo dell’Italia, non sono stato consultato su una così importante decisione e mi rifiuto di riconoscermi in questa posizione. E voi ?

Per fortuna --- e questa volta gli applausi sono veri e non ironici come prima --- il Papa Francesco ha indirizzato al Presidente della Conferenza delle Nazioni Unite finalizzata a negoziare uno strumento legalmente vincolante per proibire le armi nucleari, che conduca verso la loro totale eliminazione, un messaggio che, dopo aver espresso l’incoraggiamento “a lavorare con determinazione per promuovere le condizioni necessarie per un mondo senza armi nucleari”, afferma: “Le principali minacce alla pace e alla sicurezza … assumono ancor più consistenza quando consideriamo le catastrofiche conseguenze umanitarie e ambientali che derivano da qualsiasi utilizzo degli ordigni nucleari con devastanti effetti indiscriminati e incontrollabili nel tempo e nello spazio. Simile motivo di preoccupazione emerge di fronte allo spreco di risorse per il nucleare a scopo militare, che potrebbero invece essere utilizzate per priorità più significative, quali la promozione della pace e dello sviluppo umano integrale, così come la lotta alla povertà. … La pace e la stabilità internazionali non possono essere fondate su un falso senso di sicurezza, sulla minaccia di una distruzione reciproca o di totale annientamento, sul semplice mantenimento di un equilibrio di potere. La pace deve essere costruita sulla giustizia, sullo sviluppo umano integrale, sul rispetto dei diritti umani fondamentali, sulla custodia del creato, sulla partecipazione di tutti alla vita pubblica, sulla fiducia fra i popoli, sulla promozione di istituzioni pacifiche, sull’accesso all’educazione e alla salute, sul dialogo e sulla solidarietà. In questa prospettiva … l’obiettivo finale dell’eliminazione totale delle armi nucleari diventa sia una sfida sia un imperativo morale e umanitario”.