Comunicato stampa RSU Provincia di Massa-Carrara

Continua lo stato di agitazione permanente. Assemblea fissa al lunedì. Due presidi a Firenze. La risposta a Rossi: per i tagli regionali 2010-2014 le risorse su funzioni delegate non coprono costo stipendi.

È continuato per tutta la settimana lo stato di agitazione permanente dei dipendenti dea Provincia di Massa-Carrara dopo l’occupazione durata dal 18 dicembre al 6 gennaio che protestano oramai da tempo contro gli effetti della legge di stabilità, che, lo ricordiamo, impone alle Province un ulteriore prelievo forzoso dalle casse di 1 miliardo per il 2015, e il dimezzamento del personale con l’avvio della mobilità per 153 unità entro la fine di marzo, fatti che insieme minano e mettono i discussione l’erogazione dei servizi.

Il lunedì pomeriggio, e quindi extra orario di lavoro, è diventato il momento fisso dell’assemblea del personale dove si fa il punto e si programma l’attività. I questa settimana due appuntamenti che sul territorio non si sono percepiti forse. Martedì presidio con tutti lavoratori delle province davanti alla sede del consiglio regionale dove l’assessore Bugli ha fatto una comunicazione sullo stato di attuazione della riforma delle province, sul provvedimento di legge riguardante le funzioni finora in carico alle province a cui è seguito un dibattito. Giovedì nuovo presidio, questa volta di fronte alla sede della Giunta regionale per l’apertura del tavolo di confronto sul riordino delle province e sul personale.

Rinviando ogni presa di posizione sulle funzioni all’avvenuta presentazione della proposta di legge che la giunta regionale si è impegnata a varare per lunedì prossimo, c’è da rilevare di positivo l’avvio di un tavolo di confronto che avrà alla base la sigla di un accordo protocollo con le forze sindacali. A prescindere da tutto questo permane la preoccupazione, rispetto alla mobilità del personale in esubero, soprattutto per la mancanza di risorse legata sia al prelievo forzoso da parte dello Stato sia al taglio netto operato dalla Regione stessa sulle funzioni delegate a partire dal 2011 fino ad oggi.

Il presidente Rossi ha più volte dichiarato questa settimana che la Regione continuerà a trasferire alle Province le risorse necessarie per la copertura dei costi legati alle funzioni delegate. Ma lo stesso presidente Rossi sa che quelle risorse non sono sufficienti. Se lo fossero no avrebbe nessun problema a riprendersi le 137 professionalità impegnate nella nostra Provincia su quelle funzioni. Se non lo fa e dice che ci sono problemi, lo dice perché quelle risorse non bastano.

I numeri lo dimostrano. Nel 2010 la Regione Toscana trasferiva alla nostra Provincia 4 milioni 968 mila euro. Lo sesso Rossi ha poi iniziato un’operazione di tagli a partire dal 2011. Nell’ultimo anno, il 2014 ha trasferito 1 milione e 968 mila euro, cioè 3 milioni i meno. A questa cifra ha fatto fronte negli ultimi anni la Provincia stessa con il proprio bilancio. Ovvio che se la Regione fino a quando non si riprenderà le funzioni continuerà a trasferire somme sulla base di quelle dell’ultimo anno queste non basteranno neanche a coprire gli stipendi (circa 4 milioni e 700 mila euro).

Il combinato disposto dei tagli regionali, del prelievo forzoso, degli altri prelievi maturati dal 2011 ad oggi da parte dello Stato, con conseguente sforamento del patto di stabilità, causeranno il default inevitabile: in tutto questo ha quindi una fetta di responsabilità la regione che complessivamente su tutte le province toscane dal 2011 ad oggi è passata da un finanziamento di circa 64 milioni di euro per le funzioni delegate a 27 milioni di euro con un taglio del 57% e questo è quindi addebitabile tutto alla gestione del presidente Rossi.

Dispiace che in questi giorni il presidente Rossi ci abbia invitato, anche durante il presidio di Firenze, a rivolgerci altrove, anche con facili metafore, per le nostre rimostranze, ma in questa trattativa su funzioni e personale la nostra controparte è indubbiamente lui. L’altrove, e più esplicitamente il presidente del consiglio e capo del Governo Renzi, è la sua controparte non la nostra: ma non dovrebbe avere problemi, gioca in casa perché è il segretario del suo partito.

 

Fonte: Provincia di Massa-Carrara (Dis)Occupata