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Dalla fine dell’intervento della Nato, avvenuto nell’ottobre del 2011, con Gheddafi trucidato dalle milizie sostenute dagli USA, in Libia sono nati e cresciuti ben 700 gruppi di milizie per un totale di oltre 20.000 uomini. Sono gruppi armati, che vivono governando pezzi di territori , imponendo le loro tasse , prendono una parte dei proventi del petrolio, con il traffico delle armi, e dei migranti.

Il rapimento dei 4 italiani ha improvvisamente fatto scoprire a larga parte del Belpaese l’attuale situazione libica. Media, politici, esperti dinonsisabenecosamaospitifissideitalkshow, tutti a pontificare e giudicare. Dimenticandosi che la coscienza occidentale  è tutt’altro che innocente. Le armi sono arrivate da Italia e altri paesi e la destabilizzazione, per esempio, son state portate da paesi europei …

Il caos libico non accetta scorciatoie, semplificazioni e improvvisazione. L'intervento armato non può che aggravare la situazione.

Fermare la violenza in Libia, contrastare le milizie affiliate ad ISIS e tutti i gruppi armati è possibile senza più ripetere gli errori del passato, senza gettare ulteriore benzina sull'incendio.

Testo congiunto diffuso da Rete della Pace, Campagna Sbilanciamoci, Rete Italiana per il Disarmo sul conflitto in Libia e sulle possibili strade per costruire pace e sicurezza per le popolazioni di quel paese.

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