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Negli ultimi giorni si sono moltiplicati i naufragi e gli approdi dell’ormai immenso popolo dei migranti, vittima del nostro genocidio. In un naufragio a Lampedusa ci sono stati 41 morti, al largo di Marettimo 2 morti e due “dispersi”, cioè annegati, nei pressi della Tunisia, a Sidi Mansour, 18 morti, altri 12 al largo di Sfax e un naufragio anche nella Manica, con 6 vittime che i francesi hanno sepolto a Calais. Il cimitero del mare: ma un cimitero ancora più grande, ha detto papa Francesco tornando da Lisbona, è il Nordafrica, dove prima dei naufragi, i profughi finiscono nei lager. Ormai flottiglie intere attraversano il Mediterraneo, perfino la Guardia costiera, nonostante Salvini, è costretta a chiedere aiuto alle navi umanitarie altrimenti sequestrate o mandate dal governo in porti lontani.

Il dolore, per le vite spezzate e per il futuro di disperazione che attende i sopravvissuti e le famiglie. Ma anche per il fallimento di anni di lotte per affermare il diritto alla vita, per l’abbattimento delle frontiere che uccidono, per un paese più giusto e solidale. Condannati tutti, sembra oggi, ad un cupo futuro nel quale gli egoismi e la cattiveria di regime, la nuova ragione di Stato, prevalgono sulla solidarietà e sulla coesione sociale.

"Non molesterai il forestiero né lo opprimerai perché voi siete stati forestieri in terra di Egitto" (Esodo, 22,20)
Appello al mondo missionario, alla Cei, alle chiese: per opporsi alla strage del Mediterraneo, e per chiedere disobbedienza civile alle leggi razziste previste nel pacchetto sicurezza.
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Pubblicato su Notizie minime della nonviolenza, n. 737 del 20 febbraio 2009
Il bisogno di sicurezza è posto al centro di  tutto in questo nostro tempo.
È un ritornello che ci stordisce e che  risuona spaventando fin nel profondo le coscienze anche dei/delle più  giovani fra noi.

Pubblicato su Notizie minime della nonviolenza, n. 737 del 20 febbraio 2009.
Il Disegno di legge sulla  sicurezza approvato dal Senato va inserito nel processo legislativo di  questo Parlamento: non è il primo atto e non sarà l'ultimo,  purtroppo, di un programma che stravolge la nostra Costituzione
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Di fronte ai respingimenti illegali e inumani che sta effettuando il governo italiano, i partecipanti al Meeting  nazionale "per un'Europa di Pace", che si è svolto nella città di San Francesco d'Assisi dall'8 al 10 maggio 2009 per iniziativa della Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: