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Cara Italia che festeggi il tuo 150° compleanno alle soglie della primavera, ho ancora negli occhi “tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro/un libro vero/così belli da gridare nelle piazze/ perché stanno uccidendo il pensiero” (Vecchioni). Per me è il testo della nostra bella Costituzione che va difesa e sviluppata come la carta del bene comune e dell’unità nazionale.

Questo mio Paese ha 150 anni... Ma a quale Paese penso?

Un Paese giovane? ... vecchio?

Un Paese che cambia... ma in che direzione?

Non è solo il Paese che viene trascinato verso il buio da parte di una classe politica incapace di coglierne energie, potenzialità e novità anche in questo periodo di crisi.

Nemmeno semplicemente quello nel quale la politica si nutre di paura, alimentandola, in un perverso circolo vizioso, che porta a concepire la nostra vita chiusa in fortificazioni asfissianti.

Allora Berlusconi è stato rinviato a giudizio, direttissima per i gravissimi reati di concussione (abuso di potere per coprire un delitto) e sfruttamento della prostituzione minorile. La decenza vorrebbe che si dimettesse, compiendo l’unico atto sensato della sua vita. Non lo farà perché un corrotto perde tutto il pelo, ma non il vizio. Mai

Dopo le vicende di Napoli, pubblichiamo l'appello per la democrazia promosso da Giuseppe Aragno (storico Università Federico II), Erri De Luca (scrittore), Luigi Lo Cascio (attore), Gerardo Marotta (presidente Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), Alex Zanotelli (missionario comboniano).

Un premier plurindagato che ci spiega cos’è la giustizia, un governo che ha la più lunga serie di ministri dimessi per corruzione e scandali, un ministro che parla di istruzione ma che ha dovuto "emigrare" in Calabria per laureasi facilmente,  svariati politici continuamente indagati per la svendita del territorio al Dio cemento,  amministratori leghisti anti prostitute che organizzano gli appuntamenti a luci rosse, sindaci anti-cinesi che sfruttano il lavoro cinese nella propria fabbrica...

La crisi della politica italiana ci preoccupa e ci interpella. Vogliamo fare i conti con le nostre responsabilità. Vogliamo provare a farci carico di una proposta e di promuovere una nuova agenda della politica, nella quale il rispetto e la tutela dei diritti di ogni persona siano al primo posto.

La menzogna è uno stato di guerra, come la schiavitù: si è nelle mani di signorie che tiranneggiano i sudditi a puro scopo di sfruttamento. Di queste signorie si conoscono i nomi, ma il loro potere è talmente vasto e aggrovigliato nei cinque continenti che la moltitudine di servi non riesce a fermarle. Faccio, come sempre, qualche esempio.