Quanto denunciato a mezzo stampa dalla Consigliera comunale massese Daniela Bennati, espressione del Polo Progressista e di Sinistra, è gravissimo.
Come abbiamo gia' avuto modo di denunciare anche noi pubblicamente, nel Consiglio comunale di Massa si stanno forzando le regole e si sta cercando di limitare la libera espressione, un fatto di una gravità inaudita.
Prima di spiegare perché è inaccettabile la nostra esclusione dal dibattito sul riconoscimento dello Stato di Palestina, su cui tornerò tra un attimo, ci tengo prima ad entrare nel merito del tema.
La destra massese, e non solo massese, dovrebbe dire chiaramente cosa pensa del massacro in corso a Gaza, che rischia di espandersi, come sta già accadendo, a macchia d'olio. L'imposizione da parte del Presidente del Consiglio comunale, espressione della maggioranza che sostiene il Sindaco Persiani, della presenza di una cosiddetta 'controparte', ad ora non meglio identificata, chiarisce un punto: per la maggioranza che guida la città di Massa siamo di fronte ad un conflitto dove si stanno fronteggiando due parti, rispetto alle quali ognuno può decidere legittimamente di schierarsi da una parte e dall'altra, e possiamo intuire facilmente quella scelta dal Sindaco Persiani e dalla sua maggioranza, anche alla luce del mancato patrocinio delle due mostre sulla Palestina "Qui resteremo" e "Kufia, matite italiane per la Palestina" promosse dall'associazione Gaza fuorifuoco e sostenute convintamente dalla nostra organizzazione sindacale a livello locale e regionale.
No, non è questa la descrizione reale di ciò che sta accadendo a Gaza. Lì si sta compiendo il massacro di un popolo e non intendiamo né voltarci dall'altra parte, né restare in silenzio né tantomeno accettare la mistificazione della realtà in corso a Massa.
Lo dico forte e chiaro: l'organizzazione che rappresento non ha nessun imbarazzo, non ha avuto nessun tentennamento, fin dal primo momento, a condannare senza se e senza ma l'attacco terroristico del 7 ottobre compiuto da Hamas, e a chiedere la liberazione delle persone ancora in ostaggio.
Ma questo non può essere utilizzato dal Governo di estrema destra guidato da Netanyahu per giustificare o comunque per sminuire quello che sta facendo: sta massacrando un popolo, ha già causato oltre 45.000 morti tra i palestinesi (e sono numeri ampiamente sottostimati) tra cui tantissime donne, bambine e bambini, ha distrutto infrastrutture, scuole e ospedali, l'ultimo messo fuori uso e forzatamente sgomberato, pochi giorni fa, quando ne e' stato persino arrestato il direttore. Il Governo Netanyahu ha impedito l'arrivo degli aiuti umanitari nella Striscia e sta lasciando morire di freddo, tra le braccia impotenti dei genitori che provano a riscaldarli con il calore dei propri corpi, neonati di pochi giorni. Di questo stiamo parlando. Non c'è nessuna forma di giustizia, è il massacro di un popolo, un popolo che viene oppresso da anni, ben prima del 7 ottobre, nel complice silenzio generale, da chi sta occupando i suoi territori.
Questa è la verità, e questa verità abbiamo il dovere di raccontarla. Forse è proprio di questo che la maggioranza del Consiglio Comunale di Massa ha paura, che la CGIL contribuisse a far emergere quanto sta accadendo nella Striscia, con molta chiarezza e nessun imbarazzo o senso di colpa.
Voglio dire anche questo, forte e chiaro, a pochi giorni dalla celebrazione del Giorno della Memoria: non si è antisemiti se ci si schiera con nettezza dalla parte del popolo palestinese, rimando al mittente questa accusa che in particolare dal 7 ottobre in poi qualcuno sta provando ad usare per avvelenare strumentalmente il dibattito sul tema. Non siamo noi quelli che in questi anni hanno tentato di negare o comunque minimizzare la persecuzione e lo sterminio degli ebrei durante il nazifascismo. Noi siamo quelli che orgogliosamente si definiscono antifascisti, antirazzisti, non quelli che concedono una sala comunale al Generale Vannacci il 27 gennaio, siamo quelli che con convinzione hanno guidato la mobilitazione della città contro questo scempio che ha offeso i nostri valori più profondi.
Ma quello che è accaduto al popolo ebraico nel periodo più buio e vergognoso della storia non giustifica in nessun modo, né rende meno grave o deve limitare la nostra ferma e convinta condanna del massacro che il Governo israeliano sta compiendo.
Lo ripeto, è per questo, per la chiarezza delle nostre posizioni, che siamo stati esclusi dalla lista dei soggetti che potranno intervenire durante il Consiglio comunale che affronterà la richiesta del riconoscimento dello Stato di Palestina?
Solo il fascismo ha cancellato la libertà Sindacale, solo quello che sempre il collega di partito del Sindaco Persiani, il Generale Vannacci, ha indegnamente definito uno statista, il duce Benito Mussolini, ha cancellato il diritto di sciopero, abolito il Primo maggio e riconosciuto solo il sindacato fascista.
I sindacati sono un pilastro fondamentale della democrazia e la destra, a Massa come nel Paese, deve prenderne atto, non cercare di limitare, come stanno provando a fare a tutti i livelli, la libera espressione ed il dissenso.
Che a Persiani piaccia o no siamo un Paese libero, democratico e antifascista. Spero che il Prefetto intervenga a difesa delle regole democratiche che donne e uomini prima di noi hanno lottato per affermare.
Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil Massa Carrara