Mondo Maga Le pale sono l’ultimo arrivato nella lista dei nemici, ma scalano rapidamente posizioni. E gli omologhi europei prendono nota, preparandosi a copiare «Fermate le pale eoliche, uccidono la bellezza dei vostri Paesi»: così ha detto il presidente Usa Donald Trump appena atterrato in Scozia.
Parole indicative di una novità nella narrazione dell’ultradestra statunitense: le pale sono infatti l’ultimo arrivato nella lista dei nemici del mondo Maga, ma scalano rapidamente posizioni. E gli omologhi europei prendono nota, preparandosi a copiare.
L’ostilità dei Repubblicani verso le rinnovabili viene da lontano, ma è solo negli ultimi anni che ha trovato tanta centralità. Il centro studi Center for Countering Digital Hate (Ccdh) spiegava in una ricerca dell’anno passato come la galassia online dei negazionisti climatici stia vivendo un periodo di metamorfosi: dal negare il problema all’attaccare le soluzioni.
Lo studio, intitolato The New Climate Denial, ha analizzato 12mila video su Youtube appartenenti ai 96 profili più influenti del mondo climascettico. Il 70% di questi, dicono i ricercatori del Ccdh, fa disinformazione sulla transizione – soprattutto sull’energia rinnovabile – piuttosto che sull’esistenza del riscaldamento globale in sé. Una linea condivisa dai think-tank più vicini al presidente come Heritage Foundation o Heartland Institute, e che ha trovato traduzione politica nei tagli ai sussidi fin qui riservati all’energia verde.
Gli argomenti contro le pale sono molti. Il paesaggio è il primo, come traspare anche dalle dichiarazioni scozzesi di Trump, ma il leader repubblicano nel tempo ha accusato l’energia del vento anche di «massacrare gli uccelli», «far impazzire le balene» e «provocare blackout». Senza dimenticare l’argomento geopolitico: il petrolio è locale e patriottico, le pale sono un tranello della Cina. Quest’ultimo ragionamento, peraltro, è rivelatore della reale origine di questa ostilità: gli Stati uniti sono drammaticamente in ritardo nell’industria delle rinnovabili, mentre sotto Biden sono diventati il primo produttore di greggio al mondo.
Le destre europee a lungo sono rimaste relativamente refrattarie a questo tipo di argomenti. Ma col ritorno di Trump alla Casa Bianca, anche i trumpiani del vecchio continente hanno iniziato ad adeguarsi. La prima è stata Marine Le Pen, che già durante le scorse presidenziali aveva promesso di «smontare» gli impianti in mare. In Spagna l’ultradestra di Vox ha presentato una proposta di legge per fermare le rinnovabili nelle aree rurali, mentre in Germania la leader di Afd Alice Weidel ha promesso di «farla finita coi mulini a vento della vergogna».
In Italia Giorgia Meloni per ora non si è data a dichiarazioni simili ma a destra in molti, da Matteo Salvini all’outsider rossobruno Marco Rizzo, stanno provando a cavalcare l’onda.
Pronti a seguire l’ultima tendenza del trumpismo.
Fonte: Il Manifesto