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L’importanza di coltivare una coscienza moralmente forte: un antidoto ai totalitarismi

Conduttrice: “Perché avete paura di poter essere debole?”

J. Peterson: “Se ci si rende individui (moralmente) deboli, la propria vita diviene molto dura. Se ci si rende persone deboli, si arriva a soffrire in maniera stupida a causa di ciò, si diventa ben presto amareggiati; a sua volta, il permanere in questo stato di amarezza e rancore nutre ideazioni vendicative di ogni tipo. Una volta insinuatosi questo stato mentale, non vi è limite a ciò che si può fare.

Se c’è una cosa che ho appreso dallo studio dei totalitarismi del 20° secolo – e ho studiato questi fenomeni da una prospettiva psicologica, visto che non ero interessato più di tanto all’aspetto dei movimenti di massa - sono le motivazioni che animavano le più crudeli guardie carcerarie di Auschwitz.

Da cosa era pervasa la coscienza di soggetti come questi, e quella di chi ha commesso una strage nella sparatoria alla Scuola elementare del Connecticut? Quale era nel dettaglio la dinamica intrapsichica soggiacente? In quali luoghi mentali si erano trovati a vivere queste persone, e perché?

Mi son reso conto che la loro debolezza (morale) li aveva sì portati a soffrire inutilmente, ma anche che ciò era solo l’inizio; e di che debolezza sto parlando? Di quella debolezza con la quale ci si lascia irretire nell’inganno. Se rinunci alla presa di responsabilità personale, allora finisci per trasformarti in qualcosa che non riesce a sopportare la stessa struttura intrinseca dell’esistenza, e finirai per torturare te stesso, in un atteggiamento che porta verso luoghi davvero bui e pericolosi.”

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L’importanza di coltivare una coscienza moralmente forte: un antidoto ai totalitarismi”, 26/12/2024, estratto video da un’intervista al Prof. Jordan B. Peterson, tratto dalla pagina Facebook: “david.millar.mindset” (Traduzione: Andrea De Casa)